Mac McCaughan

Non-Believers

2015 (Merge Records)
indie-rock, synth-pop

Co-fondatore della Merge Records, Mac McCaughan è uno dei pilastri della storia dell’indie-rock americano, non solo per le avventure con la band dei Superchunk, ma anche per il suo ruolo nel successo di due delle realtà più importanti degli ultimi trent’anni, ovvero i Nirvana e gli Arcade Fire.
Quello che ha sempre caratterizzato la produzione artistica del gruppo californiano, fino all’ultimo capitolo del 2013 “I Hate Music”, è stata la sua capacità di restare fuori dai cliché del genere: difficilmente la banalità e il mestiere hanno contaminato la loro produzione in 25 anni di attività, con una serie di album sempre amabilmente essenziali e mai pretenziosi.

“Non-Believers” è il primo disco solista di McCaughan, anche se non va dimenticato che la sua formazione collaterale ai Superchunck, i Portastatic, nacque come solo-project prima di evolvere in una open-band.
E’ un progetto più intimista e personale “Non-Believers”, un album tematico che esplora le ambiguità e le frustazioni dell’essere giovane e ribelle, il passato diventa materia prima per una serie di canzoni introverse e a volte impacciate, insicure.

L’ottimismo e l’euforia hanno fatto posto alla disillusione, tra cascate di synth e un minimalismo espressivo che evoca il nichilismo delle band elettroniche del post-punk. La narrazione emotiva è quasi asettica e disperante, tutto quello insomma che Mac McCaughan ha tenuto sottotraccia nei Superchunck.
Riff, feedback e armonie ricche di energia non mancano, il power-pop fa però spazio alla new wave anni Ottanta con eleganza e disinvoltura, anche se il risultato d’insieme non ha la stessa forza delle premesse e del passato del musicista.

Brani come “Come Upstairs”, “Mystery Flu” e “Box Batteries”, infarciti di synth-pop, fanno a pugni con la forza mesmerica di “Lost Again” e “Our Way Free”, due canzoni che farebbero la fortuna di tutte le moderne indie-band, e una pop-song come “Only Do” riporta l’orologio della musica americana indietro di almeno venti anni, quando i Cars indicavano la strada a molte formazioni coeve.

“Non-Believers” nonostante tutto non riesce a mettere a fuoco fino in fondo il suo volontario dualismo, lasciando leggermente confusi, anche se le perplessità sono spesso fugate da canzoni intense come “Real Darkness”, un dream-pop che avvolge e travolge ricordandoci tutta la grandezza di McCaughan, un musicista che alla veneranda età di 48 anni conserva quella spontaneità e quella verve naif che personaggi come Robert Smith e Bono Vox hanno smarrito da tempo, facendo suonare il suo primo album solista come il capitolo di una nuova intrigante avventura.

20/08/2015

Tracklist

  1. Your Hologram
  2. Lost Again
  3. Only Do
  4. Mystery Flu
  5. Our Way Free
  6. Box Batteries
  7. Real Darkness
  8. Barely There
  9. Wet Leaves
  10. Come Upstairs




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