Magit Cacoon

Other Dimension

2015 (Wordandsound)
tech-house
5.5

Distinguere techno e house ultimamente è un'impresa bella e buona. Tocca pensare alle origini e tracciare in breve un filo che ne denoti gli sviluppi da allora: peccato che i due fili nella contemporaneità si sovrappongano spesso. L'idea di tech-house nasce quindici anni or sono e di lì a poco gioca, attraverso un'estetica nata sotto i migliori auspici e poi soffocata dalla plastica, le sue carte più proficue a livello commerciale.

Dopo una mezza crisi e una nuova separazione fra nostalgia techno e convergenza dell'house in direzione pop (questo il bollettino fin circa a due anni fa), ultimamente in Europa si è tornati a parlare di tech-house. Grazie ad artisti, giusto per citarne tre, come Scuba sul versante clubbing, Fort Romeau su quello hipster, Huerco S. su quello più arty. L'esperienza del primo è quella a cui Magit Cacoon, new sensation del clubbing berlinese, sembra volersi rifare in questo suo esordio.

La tecnica è dalla sua parte, e un paio di saggi a cavallo fra clubbing e propensione melodica lo mostrano subito: trattasi innanzitutto di “Crime (Who's Afraid Of Berlin?)”, suoni classici che più classici non si può, ma di quelli efficaci sempre. Subito dietro si piazza la title track, paradigma tech-house fra scorie harsh ed effusioni armoniche, ma anche le più pettinate “No Compromise” e “Light” (quest'ultima via di basse frequenze e drop) mostrano che la ragazza quando vuole ci sa fare.

Diviso fra una propensione all'oscuro che porta dalle parti della Ellen Allien più ispirata (che, mai ci stuferemo di specificarlo, nulla ha da spartire con il clown da MDMA-lovers degli ultimi anni) e una tentazione melodica che sta sempre di lì a venire, “Other Dimension” si perde al momento di trovare la sintesi fra le due antitesi. Vale a dire nel terribile martelletto spinto non si sa bene dove di “Summertime Space” e nei tentativi di evasione in direzione urban (“Ghetto Xberg”) o di rifugio negli stereotipi più bassi del mondo discotecaro (la tremenda “Love Express”).

Palese è il tentativo di conciliare l'interesse per una techno che ultimamente sta tentando di uscire dal loculo in cui i puristi l'hanno rinchiusa e un'elettronica che, come da tradizione mainstream dei nostri tempi, tenga insieme canzone e ballo. In “Freedom Is Timeless” la sovrapposizione, per l'unica volta, riesce con efficacia, ma solo grazie al ripiego su luoghi comuni house-pop triti e ritriti dai tempi di Deadmau5 (quello buono). La strada verso l'ascesa è ancora lunga e ripida.

21/05/2015

Tracklist

  1. Plant M
  2. Crime (Who'd Afraid Of Berlin)
  3. Love Express
  4. Freedom Is Timeless
  5. Other Dimension
  6. Oddity Sound
  7. No Compromise
  8. Light
  9. Ghetto Xberg
  10. Summertime Space
  11. Orion

Magit Cacoon sul web