toe.

Alla terza prova ufficiale in studio, finalmente, i toe. approdano sull'emerita Topshelf, label di riferimento nel panorama (autenticamente) indie statunitense. Un fenomeno sotterraneo, quello del quartetto strumentale nipponico, che finalmente trova un pubblico ben più ampio rispetto ai tempi dell'esordio “The Book About My Idle Plot On A Vague Anxiety”, piccolo cult del verbo math anni Zero.

Anche chi approccia lo stile-toe. per la prima volta noterà subito la peculiarità del loro assetto: sulla ritmica elaboratissima della batteria, gli intarsi delle due chitarre si basano su brevi digressioni, talvolta quasi di stampo minimalista, rigorosamente in clean o, ancor meglio, con strumenti acustici; le linee rotonde di basso ammorbidiscono ulteriormente la sezione melodica, facendo da geniale contrappunto alla spigolosità delle frenetiche percussioni, dalle parti del battlesiano John Stanier.
Nel nuovo “Hear You”, però, a sbilanciare questo equilibrio troviamo più frequenti e diversificati tentativi di integrazione vocale (ben cinque featuring), dall'incerto neo-soul alla James Blake di “Song Silly” (scelto anche come singolo di lancio) all'intermezzo rappato di “Time Goes”. Una soluzione meno ardita è ad esempio quella della nona traccia, che il pianoforte sincopato in sinergia con la batteria rende non dissimile dal nu-jazz dei BADBADNOTGOOD. L'overtone di “Commit Ballad” è quello più vicino alle corde del j-pop, e proprio per questo pare trovare il giusto spazio nell'insieme di melodia e ritmo.

Solo il fascino travolgente dei sempre più maturi strumentali sopperisce ad altri episodi fuori fuoco, troppo azzardati per trovare spazio in appena quaranta minuti di album. Se è vero che la voglia di sperimentare in una band è indice di buona salute, lo è altrettanto che una formula vincente come quella dei toe. da sempre non ne ha nemmeno bisogno.

12/08/2015