Valuna

Non piove ma è come se

2015 (Lafine / Upwind / Sciroppo)
post-rock
6.5

Valüna è il nome di una misconosciuta collina in quel del Liechtenstein. Un luogo fra i pochi, nell'Europa continentale, a poter soddisfare appieno gli amanti della natura, lasciato com'è al dominio della vegetazione, interrotta solo da pochi e rari insediamenti. Probabile che questo quartetto di Anagni, giunto al primo disco in tre anni, non abbia certo preso da lì il suo nome, ma indubbiamente quelle praterie rigogliose, sulla sponda del fiume Valunerbach, che gli amanti del ciclismo tanto adorano, si adattano alla perfezione alle atmosfere evocate dalla band.

Gettarsi nel macrocosmo del post-rock oggigiorno, dopo che anche fra i mostri sacri solo pochi tengono il passo, è impresa possibile solo in due casi: laddove manchi, in mancanza di buone amicizie, l'aspettativa di svettare in un bacino affollatissimo, o nel caso in cui qualcosa di profondo e tangibile permetta questo primato. I Valuna si collocano decisamente nella seconda categoria, rappresentando un'esperienza in decisa continuità con la tradizione soft-loud (Mogwai nelle sonorità, Goodspeed You! Black Emperor nella coralità) ma anche un new take su quel tema.

“Non piove ma è come se” nasce effettivamente in seno a una “prima canzone” quantomai rassicurante nel suo tracciare una linea di continuità anche con le svisate schiette degli Explosions In The Sky e le cavalcate melodiche dei God Is An Astronaut. Già da “Siamo a colori, siamo neri”, però, qualcosa inizia a cambiare: la voce entra in gioco e le chitarre si ispessiscono, quasi come se i Verdena fossero improvvisamente comparsi sugli schermi. I testi di Mauro Ciullini paiono altrettanto guardare in quella direzione: immagini sparse a flusso di coscienza, senza logica né fine.

E “immagine” è effettivamente la parola chiave per cogliere il significato dell'intero disco: istantanee scattate senza messa a fuoco né pretese documentali, ma solo con l'intento di creare un ponte tra ricordo ed evocazione. La scelta del live-recording, decisiva sull'impatto mutevole dell'album, viaggia in continuità con questa tecnica: “E poi ho aspettato te” evolve cambiando strada per ben tre volte, dagli arpeggi dolci ma tesi dell'inizio all'esplosione veloce e indolore del finale.

“Contro” rappresenta una sorta di eccezione alla regola, una pausa bucolica e meditativa prima della tempesta della title track, apice tutto del disco e dell'arte della band fra soste inquiete, scorribande noise, grida di dolore e chitarre in coro. Colori accesi, intensi che nell'assolo di chitarra di “Il tuo ultimo giorno d'inverno” arrivano finalmente alla commozione pura. Chiudendo uno dei lavori più ispirati e personali della (invero assai poco fertile) tradizione post-rock di casa nostra.

14/05/2015

Tracklist

  1. La prima canzone
  2. Siamo a colori, siamo neri
  3. E poi ho aspettato te
  4. #
  5. Contro
  6. Non piove ma è come se
  7. Il tuo ultimo giorno d'inverno

Valuna sul web