Nuovo dispaccio dalla madre Russia, direttamente dal quartier generale dei Won James Won.
Anche se per Tikhon "Hee-Haw" Kubov & co. il periodo migliore sembra essere sempre più un ricordo, ogni sua uscita lascia sempre sperare in qualche colpo di coda capace di ridestare dal sonno gli splendori art-rock che tanto ci esaltarono in tempi non sospetti. Purtroppo, però, il periodo poco ispirato continua con questo Ep che, dopo la sinistra farneticazione di “Great Massacra Of Splendoramus”, si getta a capofitto dentro la sovraeccitata electro di “Manly Mandy”, alternando, quindi, miraggi spaziali e machismo dj (“Das Pedal”, “First Harmony”), divertissement in forma di videogame music (“Putin vs. Putin = Friendship WON”) e dronica magniloquenza (“Zemblantida (Allesh ist Gott)”.
Qualche punticino in più meritano, invece, una “Nanny The Destroyer” che assomiglia a uno strano incrocio tra Foetus e gli incantesimi classicheggianti dei These New Puritans, e il trip-hop in forma di cerimoniale avveniristico di “Неспокоид”.
In coda, “Gulag Wedding” la mette sul piano della malinconica grandeur, ripescando probabilmente dal cesto delle outtakes di “Voinja Vezumija”.
A questo punto, la cosa migliore da fare è prendersi un po’ di riposo, per ricaricare a dovere le batterie.
23/03/2015