Echo Bloom

“Red” è il secondo capitolo della trilogia dei colori per gli Echo Bloom, band americana il cui stile è stato definito dal leader Kyle Evans "country-shoegaze". L’album conferma il suono ricco e corale dell’esordio, mettendo in campo una coesione sonora più intensa, grazie alla parziale registrazione live di alcune tracce, una scelta che permette al gruppo di incrementare quelle leggere inflessioni noise che avevano attratto la curiosità di critica e pubblico.
Non è un caso, infatti, che sia proprio lo sporco rock-blues di “Revenge” il brano più interessante del lotto, impreziosito anche da un testo noir dove il protagonista è un molestatore di bambini, ucciso e defraudato di qualsiasi diritto civile.

La sontuosa veste armonica del country-rock degli Echo Bloom tradisce ambizioni da rock-opera, con languide steel-guitar addomesticate a logiche sonore epiche e cinematiche (“In Orbit”) e refrain agrodolci immersi in oscuri paesaggi (“Operator”).
Appassionate ballate country-rock (“Evangeline”), delizie bluegrass (“Another Rose”), manierismo country-rock (“Businessman”), raffinati interludi strumentali (“Cynthia’s Song”) e innocui pop-rock (l’iniziale “Leaving Charleston”) completano un quadro sonoro non particolarmente originale.
Spetta alla suggestiva “Willingham” e alle sue malsane atmosfere, in bilico tra psichedelia e shoegaze, risollevare le sorti di un album dal fascino alterno.

Con un briciolo di coraggio in più e una scrittura più decisa, gli Echo Bloom potrebbero anche conquistare un posto nel rock alternative americano, nel frattempo “Red” si candida come un potenziale cult-album per annoiati fan del country-rock.

18/01/2017