Si inizia quindi con la cupa e drammatica "Quien Yo Soy", che vede il ritorno dello storico vocalist Oscar Herrera con il suo timbro solenne. La cosa che più balza all'orecchio è la vicinanza con la poesia oscura e passionale di quel periodo prima citato 1991-1996, Rosenthal recupera le sonorità con cui venne forgiato il marchio di fabbrica che permise ai Black Tape di rientrare tra le pietre miliari del mondo dark. La title track "Limitless" è spedita ed elegante, richiama il goth-rock anni 80 con i tipici fraseggi melodici e i bassi (entrambi affidati a Chase Dobson). Ne è presente anche un remix per chi acquista il mini dal sito Bandcamp del progetto o da iTunes. "Alaska" è lo stesso brano ma con un testo diverso.
Infine, troviamo un breve pezzo folk con una riproposizione di "Through Sky Blue Rooms" dall'album "Ashes In The Brittle Air" del 1989, tutto sommato trascurabile, se non per la presenza alla voce di Danielle Herrera, figlia di Oscar.
La sensazione è che Sam Rosenthal stia riguardando alla darkwave fin dalle sue origini e alla sua carriera fin dagli esordi. C'è da aspettarsi, quindi, nei prossimi progetti, un "ritorno al passato", operazione che ha senza dubbio il suo fascino anche perché la materia prima a cui ispirarsi è di alto valore compositivo ed espressivo. Resta, tuttavia, il dubbio che il tutto possa rivelarsi una manieristica "operazione nostalgia" senza la stessa genuinità dei capolavori anni 90. Rosenthal del resto è un artista completo e maturo da ormai tanto tempo, non ci resta che attendere con fiducia.
(09/07/2016)