Geryon

The Wound And The Bow

2016 (Profound Lore)
experimental death-metal

Il bassista e cantante Nicholas McMaster e il batterista Lev Weinstein, entrambi in forza ai Krallice, sono le due menti alla base del progetto Geryon, la cui intenzione di fondo è quella di suonare un death-metal tecnico tutto incentrato sulle tessiture "percussive" dei rispettivi strumenti, in pratica ripescando, chissà quanto consapevolmente, quanto già fatto quasi due lustri fa dagli estoni Neoandertals. Tuttavia, laddove lo scenario presentato in "Neanderthals Were Master Butchers" partiva da posizioni brutal, spingendo a fondo sul crinale della cacofonia, quello di "The Wound And The Bow", più acerbo, si appiattisce su soluzioni in cui lo sperimentalismo diventa un austero esercizio di stile.

Tentando un compromesso tra trame robuste e oblique e qualche accento melodico, il disco si gioca, comunque, anche la carta dell'elettronica, confezionando code che si muovono tra dark-ambient e noise-drone. Se, quindi, "Silent Command" procede per blocchi matematici, presentando le caratteristiche essenziali del loro sound (scariche e strappi ritmico-percussivi; sovratoni allucinatori), le fulminee accelerazioni di "Dawn" preludono alle trame più ariose di "Lys", che procede a passo marziale verso le sghembe geometrie di "Skein" e "Legion".
La voce di McMaster, un growl scorticato ma poco ispirato, aggiunge poco o nulla a queste scenografie ispide che, attraverso le brute digressioni della title track, giungono al traguardo con una "Dioscuri" che aggiunge al tutto anche pause riflessive, presentandosi come il momento più evocativo di un lotto complessivamente stimolante, ma mai decisivo nell'affondare il colpo.

26/06/2016

Tracklist

  1. Silent Command
  2. Dawn
  3. Lys
  4. Skein
  5. Legion
  6. The Wound and the Bow
  7. Dioscuri

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