Restaurando un vecchio progetto discografico, Malka Spiegel e Colin Newman ritornano in scena con un nuovo album interamente strumentale, dopo la parentesi Githead.
Pubblicato solo in cd, “Analogue Creatures Living On An Islands” ripropone i brani del 10” “Analogue Creatures”, più quattro nuove tracce che andranno a comporre il secondo 10” (“Living On An Island).
Le connessioni stilistiche con il primo album del 1994 “Oscillating” sono evidenti: le divagazioni narrative dell’esordio nascevano dal suono del sintetizzatore monofonico e analogico Korg MS10, i nuovi landscape sonori sgorgano invece da un synthesizer Arturia Microbrute, acquistato da Colin Newman durante un tour con i Wire.
Album potenzialmente speculativo, “Analogue Creatures Living On An Islands” rimanda più alla carriera solista di Newman che al suo operato coi Wire. La musica è astratta, meditativa, ipnotica.
L’unica vera sorpresa è l’ingresso della chitarra elettrica in un mood sostanzialmente elettronico (“Always The Sea”), una soluzione già sperimentata dal musicista inglese, anche se in questo nuovo contesto sonoro vintage-analogico richiama i Tangerine Dream di “Ricochet”.
Una lieve autoindulgenza resta percepibile: le vibranti note di “Shapeshifters” e il fascino crepuscolare di “Organic Cities” catturano i sensi e l’immaginazione, lo stesso non accade in episodi meno originali e concreti (“Mechanical Creatures”, “Firefys”).
Interessante, ma non del tutto riuscito, il ritorno degli Immersion conferma le doti dei due musicisti, ma una maggiore organicità e un briciolo d’originalità sono a questo punto essenziali per un futuro da protagonisti.
25/11/2016