I Maieutica sono un gruppo padovano formato da Thomas Sturaro (voce), Matteo Brigo e Riccardo Zago (chitarre), Luca Serasin (basso) e Mirco Zilio (batteria). L'esordio del loro rock "pensante" - dedicato alla Maieutica di Platone, intesa come la presa di coscienza di una verità già presente in ognuno di noi - data 2012 con l'album "Logos", capace di far parlare molto bene di sé e di ottenere vari riconoscimenti.
Pensante o meno, il rock di "R.E.S." resta sempre in ambiti tipicamente prog-rock e prog-metal; sono sempre questi i punti di riferimento principali dei padovani, con uno sguardo alla scena rock alternativa italiana e una magnifica citazione di Emidio Clementi e dei Massimo Volume nel brano "Spezie". Quello che li premia davvero è la produzione perfettamente curata, un perfezionismo quasi maniacale che permette di creare dieci brani - per la maggior parte tipicamente prog-metal - ripuliti da eccessivi onanismi strumentali che spesso nascondono quella carenza compositiva purtroppo tipica di vari gruppi che fanno del tecnicismo fine a se stesso il loro marchio di fabbrica. Ma per fortuna non è questo il caso dei Maieutica.
Il tema di "R.E.S." è la ricerca dell'immortalità da parte dell'uomo, intesa come la capacità di creare qualcosa che faccia persistere la propria memoria ai posteri; da qui la copertina di un astronauta pioniere nell'esplorazione di nuovi mondi. Si parte con "Sahara pt.3", primo di una trilogia, introdotto da un strascinante riff tipicamente prog-metal. "Sidawa" è dedicato a Thomas Sankara, rivoluzionario leader africano del Burkina Faso, ucciso il 15 ottobre 1987 in un colpo di stato. È un brano molto duro e arrabbiato, probabilmehte il più energico di "R.E.S.".
Due pezzi sono incentrati su poesie di Renzo Cremona; "Sesamo" è una tipica ballad rock perfettamente eseguita, mentre "Spezie" cita magnificamente Emidio Clementi e i Massimo Volume. "Estasi e Orrore" si apre con un riffone alla Petrucci e rielabora poesie tratte da "I fiori del male" di Baudelaire in chiave metal. "Primo Contatto" è la seconda ballata, mentre nel brano di chiusura, "Maelstrom", le chitarre diventano folk e i testi raccontano delle vere difficoltà del raggiungimento dei propri obiettivi. Il "Maelstrom" nel quale siamo costretti a navigare rende sempre difficile o addirittura impossibile la realizzazione delle nostre aspirazioni. La complessità dei testi raggiunge qui il vertice poetico dell'album.
Nonostante le difficoltà, non bisogna mai smettere di seguire la propria strada, indipendentemente da quanto questa sia dura o impervia, "Sia morte o follia io continuerò a seguire la Via".
04/04/2016