I paesaggi di Alexander erano quelli di un'anima introversa pronta a evadere, pur rimanendone confinata, dal suo isolamento, ma nel tempo la sua musica ha abbandonato il calore lirico di quegli strumenti, per dedicarsi a un'elettronica sempre più standardizzata, all'insegna di una narrazione interiore da cartolina.
"Carved From Tides" sembra infatti la colonna sonora di un lungo timelapse di un paesaggio nordico, una ricostruzione algida e artificiosa di qualcosa che vorrebbe essere specchio dell'anima, scavarla in profondità. L'uso della voce (sua, di Will Samson o della sorella Gemma Alexander) è un segnale della (non-)necessità di "spiegare" ulteriormente qualcosa che la musica del disco non riesce a esprimere, tra archi e beat elettronici, e i soliti toni sospesi di sintetizzatore.
Dal punto di vista estetico, si tratta infatti di una proposta indistinguibile da mille altre uscite in campo "post" negli ultimi, ormai, dieci-quindici anni. A parole potrà sembrare una transizione artistica importante, nella sostanza una spersonalizzazione evidente e ormai irrefrenabile della musica di Message To Bears.
(13/07/2016)