Moonface & Siinai - My Best Human Face

2016 (Jagjaguwar)
alt-rock, songwriter

Spencer "Moonface" Krug torna, e torna in compagnia dei finlandesi Siinai, per un secondo "My Best Human Face", successore di "Heartbreaking Bravery" (2012), e successore dei primi decenti "Dreamland Ep" (2010) e "Organ Music" (2011). È una prova tanto allungata quanto generica.

"The Nightclub Artiste", con il suo coro da musical, introduce una ballata pop melodrammatica - sovraccarica di canto - con qualche cenno di arrangiamento anticonformista (le scie rumorose delle chitarre dei comprimari). È in buona sostanza la matrice di quanto segue, a partire dalla parodia di un duetto tra Peter Gabriel e Kate Bush di "City Wrecker", e poi un sing-along sconvolgente quanto un inno nazionale come "The Queen Of Both Lightness And Dark".

Il pezzo forte è a occhi chiusi "City Wrecker", con tutto l'epos Springsteen-iano di cui Krug è capace, ma soprattutto con un continuo, ribattuto pattern di batteria a sostenerlo. Lo segue a ruota il robusto rave-up di tastiere di "Prairie Boy". Ma subito si ricade nel vizio: "Them Call Thamselves Old Punks" ha un discreto battito saltellante, ma affogato in parole, parole e ancora parole.

Superiore, ma era scontato, al predecedente "Julia With Blue Jeans On" (2013), solo piano e voce. Non rende merito sul suo talento: nulla dice delle sue doti di scrittore pop (approssimative e ruffiane le canzoni), nulla rivela sulle sue capacità di intrattenitore (sterile e, di nuovo, in preda a una logorrea niente male). Ancora meno come produttore. A cosa serviva dotarsi di una backing band - Siinai da riscoprire - se la si doveva tenere a un profilo così basso? La palma del miglior cattivo esempio la vince "Ugly Flower Pretty Vase". Lontani, e nemmeno poco, i tempi di Frog Eyes e Wolf Parade.

14/07/2016

Tracklist

  1. The Nightclub Artiste
  2. Risto's Riff
  3. Them Call Themselves Old Punks
  4. Ugly Flower Pretty Vase
  5. City Wrecker
  6. Prairie Boy
  7. The Queen Of Both Lightness And Dark

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