Quarzomadera

Apologia del Calore

2016 (Discipline)
stoner, alt-rock
6.5

Il duo composto da Davide Sar (voce, chitarra, bass & keyboards programming) e Tony Centorrino (batteria, percussioni) torna sulle scene con il quarto album, portando a compimento un percorso di ricerca sonora attraverso i quattro elementi presenti in natura e nell'uomo, teorizzati secoli fa già dai filosofi dell'antica Grecia. Così, dopo l'acqua con "Cardio & Psiche" (2006), l'aria con "Orbite" (2009) e, quindi, la terra con "L'impatto" (2012), è giunto il turno del fuoco con "Apologia del calore" (2016), disco che chiude ciclicamente questa cosmogonica esplorazione.
Si tratta, del resto, dell'elemento più idoneo a terminare la loro quaterna discografica, essendo il fuoco un elemento allo stesso tempo purificatore e distruttore, che racchiude in sé il principio della vita ma anche la minaccia eterna della morte. Il fuoco è, infatti, l'elemento del sole, della trasformazione e dell'immortalità divina, eppure è anche incostante e mutevole come la stessa vita dell'uomo, che può alimentarsi e infiammarsi, ma anche inerosabilmente esaurirsi.

I Quarzomadera iniziano quindi in medias res direttamente "Nel nucleo", scavando nelle nostre molecole di Dna per ricercare quell'identità del singolo che la nostra società spesso si diverte ad annullare in favore delle masse. Nello stesso percorso ideologico si inseriscono poi l'apostasia al conformismo di "Giochi per dimenticare" e il panzer hard-rock di "Il gregge", con cui il duo si scaglia ancora senza formalismi contro questa dilagante omologazione contemporanea. L'accusa viene reiterata nel colossale wall of sound di "Al veleno", autentico manifesto alla ricerca dell'individuo e della personalità ("non dare confidenza ad un sistema che ti opprime/ inutile visione che s'insinua poi t'uccide"), mentre si torna alla ricerca dell'archè con "Era loop", preparando coerentemente il terreno per "Amico di ieri": proprio la cover di questo noto brano de Le Orme, datato 1975, dipinge un quadro assolutamente moderno, che potrebbe offrire interessanti deviazioni stilistiche per il futuro dei Quarzomadera, con il progressive che acquista nuove cromie e trova la sua autonomia dai grandi nomi di un passato glorioso, che tuttavia troppo spesso induce a facili manierismi. Si tratta di una soluzione indubbiamente originale e proprio da questo fuoco propiziatorio scaturiscono infatti due degli episodi migliori del novero.
Nella ballata notturna di "Leggimi nel pensiero" e, soprattutto, nel rituale finale di "Astri (nascita, vita, morte)" vengono infatti evocate quelle forze cosmiche che, stando ai saggi antichi, permettono l’interazione e l'equilibrio di tutti e quattro gli elementi: l'amore e la discordia. È un falò strumentale che assume all'inizio le sembianze di un tragico rogo, ma se nella prima parte offre visioni demoniache e apocalittiche, nella sezione finale si spegne in maniera quasi rassicurante, sprigionando luce e soprattutto calore, ritrovando quel contatto col fuoco divino che l'umanità ha spesso dimenticato nella gelida era della tecnologia.

I Quarzomadera con questa "Apologia del calore" hanno saputo creare un disco a tratti forse scostante, eppure strumentalmente scottante (come da titolo), offrendo una valida alternativa alla musica indie nostrana con uno stoner-rock possente e ponderato, che propone nel suo finale una interessante variante moderna al classico rock progressivo. Chissà che da questa brace possa nascere qualcosa di nuovo per i lavori futuri del duo lombardo.

10/06/2016

Tracklist

  1. Nel nucleo
  2. Giochi per dimenticare
  3. Il gregge
  4. Al veleno
  5. Era loop
  6. Amico di ieri
  7. Leggimi nel pensiero
  8. Astri (Nascita, vita, morte)


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