Ramachandran

Marshmallow

2016 (Taxi Driver Records)
stoner rock, psych-stoner

I Ramachandran sono un energico trio di Viareggio formato dalla cantante Sara Corso, dal chitarrista Andrea Ricci e dal batterista Andrea Torrini. Devono il loro nome allo scienziato indiano Vilayanur Subramanian Ramachandran, studioso di neuroscienze, così come tutti i titoli dei loro brani sono dedicati a famosi scienziati dello stesso settore.
Sei tracce, appena ventitré minuti in cui si trovano un'energia e un dinamismo fuori dal comune. Velocità forsennata senza un attimo di tregua, timbro della chitarra tipicamente stoner, riff taglienti, un pizzico di psych-rock e testi dedicati alla vita e alle opere di famosi psichiatri. Tutto questo li spinge ad autodefinirsi un gruppo neuro-stoner.

Indipendentemente dalle definizioni, il loro stoner supera in velocità quello dei padri fondatori Kyuss, anche se l'assenza del basso disperde quella compattezza tipica del sound di "Blues For The Red Sun" e in generale di quel rock sporco e grezzo - stile Dead Meadow - che si rifà al deserto.
L'inizio è subito travolgente; con "Bandura" sembra di sentire i Kyuss suonati con tempi dimezzati e velocità raddoppiata. Un breve riff eseguito alla velocità della luce, con timbro della chitarra che ricorda quello di un basso, ci introduce in questo travolgente stoner italiano. "Cotard" dilata lievemente i tempi ma non disperde energia e potenza. "Kraepelin" rimanda alle colonne sonore dei poliziotteschi italiani degli anni Settanta e fa venire alla mente i migliori Calibro 35.

In "Samo" si accentua ancor più l'elettricità, mentre la voce diventa più ipnotica e dilatata. "Vilayanur" è un potentissimo blues-stoner, violento e grezzo come è giusto che sia, mentre "Mischel" chiude questo straripante album con un altro blues/rock più tipico, ma sempre con ampie venature stoner.

16/02/2016

Tracklist

  1. Bandura
  2. Cotard
  3. Kraepelin
  4. Samo
  5. Vilayanur
  6. Mischel




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