Working For A Nuclear Free City

What Do People Do All Day

2016 (Melodic)
alt-pop, madchester
4.5

I Working For A Nuclear Free City di Manchester emergono con un primo omonimo “Working For A Nuclear Free City” quando i “capolavori” della scena nu-wave (Franz Ferdinand, Bloc Party, Kaiser Chiefs, Interpol etc.) sono usciti da un pezzo. Il quartetto si posiziona nell’area post-shoegaze con stornelli malinconici e ritmati come “Quiet Place”, “Troubled Son” e “Innocence”.
Dopo aver provato a sfondare nel mercato Usa con “Businessmen & Ghosts” (una riedizione del primo album con l’Ep “Rocket”, 2007), la band dà un colpo gobbo nella mezz’ora di “Jojo Burger Tempest” (2010), un collage di ritmi, melodie in sovrapposizione ed effetti sonori, una summa del madchester sound.

La medesima band prova poi che questo esperimento era quanto di più accidentale nel terzo “What Do People Do All Day”. Si torna alle canzoni normali, anzi per una buona metà l’album è una serie di prove ed errori buona solo per una raccolta di rarità. Dopo un appena decente funky psichedelico (“Bottle Rocket”, con cui tentano un nuovo equilibrio dance tra robotico e sensuale), il suono si crogiola a lungo nel retro-rock vecchio e assonnato, e in intermezzi-carillon non meglio precisati.

Fa meglio lo strumentale “New Day”, l’assolo alla Rick Wright del caso (con un po’ di fantasia, la “Any Colour You Like” del “Dark Side”), che in effetti introduce il piatto forte, il valzer industriale di “Good As Gold”, su tastiere allucinate e battito a pistone in stile Suicide.
Questi episodi, pur brevi e quasi involontari, danno un tardivo la. Le ultime quattro, “Turned To Tight”, un’altra canzone martellante, “Blunderland”, con una serenata lisergica in coda, la traccia eponima, sospesa tra arpeggi Kozelek-iani e nebbie d’armonie vocali, e l’oasi quasi-cosmica di “Leaving”, potrebbero essere la bozza di un discreto album alt-rock per le masse.

Sformato tentativo da parte di una compagine (dieci anni dal debutto e tre soli dischi lunghi) che non ha nulla da perdere, con qualche momento non eccelso ma gradevole per gli innamorati dell’antiquario riammodernato, riprocessato e - non se ne fa mistero - rimasticato. Un lavoro di studio di registrazione persino fastidioso.

08/01/2016

Tracklist

  1. Bottle Rocket
  2. Ordinary People
  3. Run
  4. Euphone
  5. Stop Everything
  6. Cassetteboy’s Theme
  7. Going Nowhere
  8. New Day
  9. Good As Gold
  10. Lindow
  11. Turned To Tight
  12. Blunderland
  13. What Do People Do All Day
  14. Leaving

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