Yuna

Chapters

2016 (Verve)
songwriter, nu-r&b

Con il nu-r&b e quanto ci gravita attorno ad avviarsi a falcate spedite verso la piena maturità e consapevolezza espressiva (le lingue maligne parleranno di saturazione, ma i risultati portati a casa da Blood Orange, Rosie Lowe e colleghi tradiscono che freschezza e creatività vanno ancora di pari passo nel settore), e nuove figure ad ampliarne lo spettro delle possibilità, un personaggio come quello di Yuna (al secolo Yunalis Zarai) appare tuttavia come un'anomalia nel settore. Un'ottima anomalia, intendiamoci: "Chapters", terzo album internazionale, ne diventa il suggello. Con numeri da capogiro registrati in madrepatria, e un curriculum di tutto rispetto anche oltre i confini della sua Malesia, la cantautrice è riuscita a costruire una solida reputazione tra pubblico e addetti ai lavori grazie all'ottima qualità del proprio songwriting e alla delicatezza dei tratti lirici, che la produzione e i tratti stilistici hanno saputo di volta in volta esaltare in maniera del tutto diversa.

Proprio l'ottima fattura dei brani, la semplicità e la capacità con cui la Zarai escogita melodie che vanno dritte al punto, è quanto la differenzia dal restante, folto numero di colleghi che hanno tentato la carta dell'r&b d'autore. Laddove in questi, con rarissime eccezioni, l'investimento speso sul sound assume un ruolo centrale, finanche preponderante, rispetto alla costruzione di un armamentario melodico riconoscibile (non che sia necessariamente un problema), nell'arte della malese il processo invece si manifesta totalmente al contrario, lasciando agli interventi produttivi minore possibilità di manovra. È comunque una possibilità più che sufficiente, affinché le linee tracciate da Yuna possano rivelarsi in tutta la loro pienezza e intensità, e arricchirsi di sfumature soul finora rilevabili soltanto in filigrana. Sotto il cambiamento estetico, l'anima reale dell'autrice pulsa più viva che mai.

Senza alcun timore di risultare naif, di approcciarsi alla scrittura con dolcezza e romanticismo, Yuna parla di amore e quanto ci gravita attorno in tutte le sue sfaccettature, trae forza da episodi quotidiani, ottenendo alla fine quadretti di assoluta universalità. "Crush", con un Usher finalmente in grado di collaborare ad un brano senza grosse concessioni a inutili melismi, è probabilmente il più commovente brano sull'innamoramento da anni a questa parte, graziato da una produzione calibratissima, capace di adattare le istanze atmosferiche dell'r&b contemporaneo alle forme più pop dell'autrice. È un incontro tra attitudini approntato con successo un po' lungo tutta la scaletta. "Best Love" ne è un chiaro esempio: l'interpretazione della Zarai, calda e ariosa, ben si insinua nel midtempo ritmico debitore anche di certe cadenze soul anni 00, evidenti nei soffusi tratteggi d'archi del finale. Meglio ancora riesce "Places", misteriosamente relegata alla deluxe edition, in cui la songstress flirta con cadenze hip-hop old-school, dando assoluto risalto al lato più malinconico e debosciato della propria voce, paradossalmente funzionale nonostante un comparto ritmico tutto sommato ben più dinamico.

Solo in rari momenti emerge con prepotenza l'animo puramente autoriale di Yuna, l'esigenza di confezionare canzoni presentandole poi nella loro essenza, col minor intervento produttivo possibile. Proprio nel pezzo a maggior rischio di banalità, una ballata dalle fogge più classiche quale "Used To Love You", in collaborazione con una grande voce dell'r&b americano quale Jhené Aiko, la penna della Zarai intercetta forse il massimo della propria ispirazione attuale, scavalcando con forza ogni forma di cliché, indovinando la giusta spazialità, le tempistiche adatte a far fiorire la melodia al riparo da possibili incroci con le power-divas degli anni 90. Un notturno al pianoforte come "All I Do" spinge poi ulteriormente in questa direzione, giocando quasi esclusivamente con le inflessioni vocali di Yuna, in una chiusura ideale per l'edizione standard del lavoro.
Qualsiasi lato decida di manifestare, la qualità media si mantiene in definitiva ben oltre il livello critico di soglia. Difficile che la curiosità onnivora della cantautrice si soffermi ancora sul genere; se così non fosse, con un album come "Chapters" ha posto tutte le basi per diventare tra le big della scena.

19/09/2016

Tracklist

  1. Mannequin
  2. Lanes
  3. Crush (ft. Usher)
  4. Unrequited Love
  5. Best Love
  6. Used To Love You (ft. Jhené Aiko)
  7. Too Close
  8. Best Of Me
  9. Your Love
  10. All I Do
  11. Places To Go (deluxe edition)
  12. Poor Heart (deluxe edition)
  13. Time (deluxe edition)




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