Amplifier

Trippin With Dr Faustus

2017 (Rockosmos)
rock, prog, psych

Sesto album per gli Amplifier, band di Manchester autrice di un prog-rock dal forte impatto chitarristico e dal gradevole retrogusto psichedelico, un gruppo che può altresì far affidamento su un cospicuo seguito di fan e su un cult-status che stimola la curiosità del neofita. Sia ben chiaro che dietro le gesta del quartetto non si nasconde nessun arcano sonoro degno di particolari menzioni, anzi per i detrattori del genere ci sono tutte le condizioni per un aprioristico rifiuto del loro ultimo progetto. E senza aggiungere nulla a quanto già detto da band come Black Sabbath, Marillion, Deep Purple o Porcupine Tree, gli Amplifier con “Trippin With Dr Faustus” rinsaldano la loro immagine di band progressive-rock tenendo ben ferme le coordinate più hard-rock, accantonando il loro versante più introspettivo a favore di una vena più pop, che non rinuncia alla consueta esibizione di muscoli e auto-indulgenza.

C’è perfino un potenziale hit-single nelle pieghe del nuovo album degli Amplifier: il refrain di “Big Daddy” è infatti uno di quelli che rischia di appiccicarsi pericolosamente alle orecchie prima di lasciare il posto alle morbide movenze della ballata “Anubis” o alle ingerenze noise di “Old Blue Eyes”, non prima di aver stimolato ancora di più la nostra curiosità con il brano “Silvio” che vede protagonista l’ex-premier italiano, qui assunto ad esempio di moderno Faust (il brano era stato scritto in verità già ai tempi del loro album “Octopus”).
E’ anche l’album della riscossa, questo nuovo capitolo della band inglese che, dopo aver perso per strada il bassista e membro fondatore Neil Mahoney, ha tentato in più occasioni di allargare il proprio seguito, ripescando le sonorità più aspre degli esordi e incrociando perfino la psichedelia di gruppi come i Black Angels.

Senza alcun dubbio, gli Amplifier si muovono in una ben precisa comfort-zone, un ambito stilistico che ha permesso alla band di preservare il suo esiguo ma affezionato seguito, ma le va riconosciuta un’integrità artistica e stilistica encomiabile, oltre a una costante ricerca di nuovi stimoli creativi, che proprio in “Trippin With Dr Faustus” appaiono più interessanti che in passato.
Non disdegnate la possibilità di dare un ascolto al vetusto rock degli Amplifier: l’energia e l’onesta della loro proposta potrebbe anche ammaliarvi al di là delle vostre preferenze stilistiche.

12/01/2018

Tracklist

  1. Rainbow Machine
  2. Freakzone
  3. Kosmos (Grooves Of Triumph)
  4. The Commotion (Big Time Party Maker)
  5. Big Daddy
  6. Horse
  7. Anubis
  8. Supernova
  9. Silvio
  10. Old Blue Eyes


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