Nato da un musical portato in scena dal gruppo di Portland nella propria terra natia, “Wild And Reckless” è uno dei progetti più ambiziosi dei Blitzen Trapper: una band che affonda le sue radici nella nobile tradizione americana di Bruce Springsteen, Bob Dylan, Tom Petty e Eagles. Smesse le tentazioni più sperimentali degli esordi, dove blues e fuzz-rock infettavano il substrato armonico, la band di Eric Earley si è adagiata su un piacevole folk-rock abbastanza prevedibile ma mai soporifero.
La struttura più organica e il sottostante filo conduttore delle canzoni del nuovo disco offrono ai Blitzen Trapper l’opportunità di poter sfuggire dalle maglie della prevedibilità, questa volta senza ricorrere a inutili contaminazioni stilistiche. Il risultato è uno degli album più coerenti e godibili dai tempi di “Destroyer Of The Void”.
Sono soprattutto i testi il vero propulsore creativo delle dodici tracce di ”Wild And Reckless”, asservite a uno stile più poetico e meno pop, in virtù del tono più verboso e recitativo dei testi, che viene sancito già dalle note dell’iniziale “Rebel”: emblematica storia di un uomo che lotta con il suo senso di giustizia e onestà diventando al contrario un criminale, per tal motivo condannato alla solitudine e all’abbandono delle persone più care.
Tra episodi più confacenti allo spirito narrativo (“Forever Part 1”, “Baby Won’t You Turn Me On”,“Forever part 2”), e alcune piacevoli e ordinarie idee melodiche che inseguono le coordinate Dylan-Petty (“Stolen Hearts”, “Love Live On” e la title track), fanno capolino poche digressioni, come l’innocuo funk-rock di “Dance With Me”, il grazioso folk-gospel di “Wind Don’t Always Blow”, o l’interessante groove soul-blues di “When I’m Dying”.
Eric Earley caccia gli artigli in più di un’occasione, prima con una ballata in stile “Nebraska”, che cattura l’attenzione non solo per il delicato suono acustico, ma anche per l’intensità del testo e dell’interpretazione (“Joanna”), poi con l’articolata “No Man’s Land”, dove droni vocali, folk, un briciolo di psichedelia, e leggere nuance sinfonico-orchestrali colorano uno dei brani più ispirati della band.
Con “Wild And Reckless” i Blitzen Trapper dimostrano di aver ancora qualcosa da dire, compiendo un deciso passo avanti rispetto alle ultime proposte, ma è altresì evidente che la carriera dei ragazzi di Portland è a un bivio.
La scelta che segnerà il loro futuro comporterà alcuni sacrifici anche dolorosi, ma a questo punto è l’unica via possibile da seguire per non sprecare le buone intuizioni di quest’ultimo ambizioso parto discografico.
P.S. Esiste anche un'altra edizione con pezzi diversi che è indicata come colonna sonora della versione teatrale dell'opera.
18/12/2017