Brent Cash

The New High

2017 (Marina)
pop, songwriter

Sei anni d'assenza rischiano di essere troppi per Brent Cash. Sì, perché svanito l'entusiasmo fugace - nonché un filino snob - che ha accompagnato l'attesa del precedente "How Strange It Seems", c'è la possibilità che ad ascoltare "The New High" ci ritroveremo in pochi: tenaci affezionati di quel pop gentile e raffinato che negli anni 70 veniva confuso nell'oceano del mainstream radiofonico.

Il terzo album del popsinger americano in verità non si discosta, nel bene e nel male, da quanto proposto dall'esordio del 2008 "How Will I Know If I'm Awake". Identiche le referenze storiche (Beach Boys e Paul McCartney), medesima la grazia artigianale e stessa la leggiadria negli arrangiamenti che, tra un briciolo di Burt Bacharach e un pizzico di Carpenters, garantiscono ancora una volta al compositore di raggiungere il traguardo in scioltezza.

Non è rilevante se "The New High" sia superiore o inferiore ai precedenti capitoli di Brent Cash, ciò che è sempre intatto è quell'onestà di fondo che ha permesso al musicista di calibrare al meglio la scrittura, per poi recuperare senza forzature la spontaneità primigenia.
Se "How Strange It Seems" aveva in parte sacrificato l'ingenuità naif in favore di canzoni più memorabili e arrangiamenti più moderni, il nuovo album allarga le prospettive, aspirando a sonorità senza tempo.

Non ci vuole molto per comprendere l'arte suprema del musicista di Athens, basta deliziarsi con le complesse e raffinate partiture orchestrali della parte finale della title track, o con il refrain e i molteplici cambi armonici di "Out For Blood" per innamorarsi di un romanticismo pop privo di melassa e ruffianerie.
È un lavoro certosino, quello che c'è dietro le dodici canzoni del disco. Ogni nota, ogni elemento strumentale è incastrato alla perfezione, il piano fa da guida armonica per quasi tutte le tracce, lasciando spazi confortevoli per l'inserimento di archi, strumenti acustici e ritmici.
Con "The New High" si chiude un cerchio: l'album suggella tutte le qualità dell'autore, rafforzando quei pochi elementi non ancora del tutto perfetti, come la voce, mai così matura e versatile, come nella psichedelica ballata folk in bilico tra Beatles e Joni Mitchell "Dim Light", che Cash interpreta con un seducente e incantevole falsetto. Anche gli episodi più ambiziosi restano agilmente dalle parti della miglior canzone pop d'autore, con un'inattesa e intensa ballata alla Elliott Smith ("Perfection Comes Near"), sontuosi pop orchestrali ("Fade/Return") e citazioni di Van Dyke Parks ("The Dusk Song").

L'ascolto è infine un susseguirsi di delizie liriche, tra le quali ci si diverte a scoprire richiami e citazioni che mai turbano la qualità dell'insieme: il quartetto d'archi alla "Eleanor Rigby" di "The Way You Were", l'enfasi orchestrale alla Elo di "Edge Of Autumn", il tocco vaudeville alla Gilbert O'Sullivan di "The Wrong Thing", il tocco pianistico in bilico tra Supertramp e Ben Folds di "Every Inflection" e l'indolenza mistica alla George Harrison di "All In The Summer" sono tasselli di un puzzle sofisticato e pregevole come pochi.
Come tutti gli album pop che si rispettino, anche "The New High" ha il suo apice, quella canzone che s'imprime nella mente e nel cuore: è il caso di "I'm Looking Up", una splendida ballata in chiave soul e leggermente jazz che rinnova quella tradizione americana più nobile che va da Carole King a Laura Nyro.

17/02/2017

Tracklist

  1. The New High
  2. Out For Blood
  3. The Wrong Thing
  4. Every Inflection
  5. Dim Light
  6. The Way You Were
  7. I'm Looking Up
  8. Edge Of Autumn
  9. All In The Summer
  10. The Dusk Song
  11. Fade / Return
  12. Perfection Comes Near




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