Ella Goda

Ella Goda

2017 (Bulbart)
power-pop, songwriter

Trio bergamasco attivo dal 2015, gli Ella Goda arrivano all'album d'esordio con l'idea di realizzare canzoni il cui scheletro rimanda chiaramente alla tradizione italiana e che, però, è accompagnato da una sezione ritmica robusta dall'impostazione punk e da suoni di chitarra e tastiera anch'essi energici. Ovviamente, per mettere insieme una scrittura e uno stile sonoro che rimandano a mondi ed epoche diversi, è necessario che ognuna delle due sfere venga incontro all'altra. Di conseguenza il timbro vocale ha quel tocco di energia in più e gli arrangiamenti, dal canto loro, non perdono mai il senso della misura, di modo che l'insieme risulti organico e coerente.

Questa scelta è sì ben chiara e definita, ma risulta anche non semplicissima da mettere in pratica, soprattutto per un gruppo esordiente e che nemmeno si è avvalso di un produttore artistico esterno. Fortunatamente per la band e per gli ascoltatori, l'ascolto di questi dieci brani per trentuno minuti mostra chiaramente che la missione è perfettamente riuscita, e che gli Ella Goda hanno trovato un modo efficace e accattivante di mettere insieme energia ed equilibrio, grazie non solo alla descritta capacità da parte dei due aspetti principali di venirsi incontro, ma anche a un bilanciamento dei diversi elementi sonori sempre ben orchestrato, a una buona varietà negli arrangiamenti stessi e a testi che descrivono efficacemente quella necessità di non adagiarsi sulle proprie certezze o lasciarsi andare allo sconforto in situazioni difficili, mettendosi sempre in gioco e cercando la rivalsa.

Dal tocco post-punk dell'iniziale "La cura Schopenhauer" a quello combat-folk di "La mia eredità", dall'energia pianistica di "Qualcosa di astratto" alla morbidezza semiacustica di "Le attese bruciano", dalle sferzate chitarristiche di "Solo il silenzio" alla marzialità country di "Canzone apotropaica", gli Ella Goda mostrano ispirazione, concretezza e capacità di declinare la loro idea di base in tanti modi, tutti ben riusciti. Questo è uno di quei dischi capaci di unire schiettezza e ricchezza di spunti, in modo che l'ascoltatore non se ne stanchi e continui a tenerlo in alta rotazione.

30/04/2017

Tracklist

  1. La cura Schopenhauer
  2. La mia eredità
  3. Qualcosa di astratto
  4. Quattro anni
  5. Uomo e cosa
  6. Che cosa rischiamo?
  7. Canzone apotropaica
  8. Solo il silenzio
  9. Le attese bruciano
  10. Anni luce da te

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