Il Vuoto Elettrico

Traum

2017 (Dreamingorilla)
alt-rock, post-hardcore
6.5

A due anni esatti da "Virale" (2015), la compagine lombarda de Il Vuoto Elettrico torna con "Traum" e ripresenta i medesimi ingredienti (miasmi ed eruzioni chitarristiche, arringhe minacciose e strepiti, tempi tumultuosi ma mai stabili), riscattati e acuiti ancor di più in potenza drammatica, fino a scavare l'interiorità degli stessi musicisti, prima ancora dell'ascoltatore.

Dopo lo scazzo dissonante tipico del noise-rock d'antan di "In/Door" (che si chiude in autentici rigurgiti di rabbia), lo show è anzitutto quello del vocalist Paolo Topa. In "Corridoio_41" la sua recitazione luciferina si alza a declamazione alla Ferretti di formule ripetute che tendono al delirio. I comprimari si fanno sentire dapprima nel riff cigolante di "Il giardino dei segreti" e nel siparietto con simil-mandolino di "Un bagno di vita".
Sono canzoni incontenibili, al limite dell'incoerenza. Il bel duetto tra tamburi di guerra e una voce distorta introduce e s'intramezza via via nel loro miglior hardcore, "Camera di specchi", fratturato e nevrotico a puntino. "Sotto il tavolo in cucina" e l'arringa di "Un pitone in sala d'aspetto" hanno un'intensità persino Fugazi-iana. Il flirt col battito nu wave in "Lame in soffitta" è benvenuto, perché produce contrasto con un maledettismo sballato e altri archibugi (un campionamento di tempesta).

Album improntato alla claustrofobia, d'interni e d'esistenza, fedelissimo al post-rock tricolore. Paolo Cantù contribuiva a plasmare il predecessore, qui c'è invece il suo storico compare d'avventure noise Xavier Iriondo, produttore in luogo di Fabio Magistrali, suo mentore, che anche suona (chitarra whammy in un "Bagno di vita") e pure crea (il field recording di "Lame in soffitta"). Era il quid che mancava al gruppo, quell'imprinting di secchezza potente che non è aridità, un'asciugatura quasi sovrumana di lungaggini e ridondanze - poco più di mezz'ora in tutto - una discreta precisione di suono. Merito va anche al nuovo chitarrista Mauro Mazzola (rimpiazza Fabio Pedrotti), già in Arcane Of Souls: in coppia con Davide Armanini, impongono una cortina di distorsione che sa anche portarsi in territori d'avanguardia ambientale, come nella chiusa di "Out/Door". Co-produzione con Dischi Del Minollo e La Stalla Domestica.

20/03/2017

Tracklist

  1. In/Door
  2. Corridoio_41
  3. Camera di specchi
  4. Lame in soffitta
  5. Un bagno di vita
  6. Il giardino dei segreti
  7. Sotto il tavolo in cucina
  8. Un pitone in sala d'aspetto
  9. Out/Door

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