La storia di questo artista dall'esterno potrebbe sembrare una sorta di parodia, a partire dal nome. Jon Wayne è un ragazzo bianco, nerd e sovrappeso, il contrario di quello che il mondo hip-hop ci ha abituati a conoscere (Action Bronson permettendo). Eppure, nel corso degli anni è stato capace di costruirsi una fanbase molto fedele, producendo dischi che dimostravano tutto il suo amore e il rispetto per l'underground. Tuttavia il suo percorso sembrava essersi chiuso bruscamente nel 2015, quando Jonwayne pubblicava l'Ep "Jonwayne is Retired".
Il suo ritorno arriva due anni dopo, con il nuovo episodio della saga Rap Album. A precedere la pubblicazione dell'album, una lettera in cui Jon spiega come negli ultimi anni abbia voluto, e dovuto, combattare la sua dipendenza dall'alcol sviluppata dopo l'uscita di "Rap Album One". Stilisticamente, il secondo capitolo, non aggiunge nulla di nuovo rispetto alle uscite precedenti. Jonwayne non è un rapper particolarmente dotato, non lo è mai stato. Tuttavia risalta la sua devozione a un mondo maggiormente east coast, fatto di J Dilla, MF Doom e Wu Tang Clan.
L'approccio che utilizza è originale, ma "Rap Album Two" è un disco fatto di alti e bassi dove spesso non si capisce bene dove voglia andare a parare. Ad esempio, "The Single" è una traccia in cui simula dei tentavi falliti di registrare la canzone stessa. In "Rainbow", invece, a metà canzone inzia una base noise che di fatto non c'entra nulla con il resto del disco. Anche per quanto riguarda le lyrics non ci sono troppi elementi memorabili. Tuttavia il disco regala alcune perle che lo rendono un ascolto interessante. "Human Condition" è una canzone in cui vengono descritti brillantemente la condizione umana e tutti i suoi limiti. In "Out Of Sight", una delle tracce migliori, Jon parla in prima persona della sua esperienza con l'alcol e della solitudine autoimposta. "City Lights", "Paper" e "These Words Are Everything" sono infine tutte tracce molto azzeccate.
Tirando le somme, "Rap Album Two" è un album che segna il ritorno di un artista molto particolare ma altrettando brillante. In ultima analisi, sono maggiori gli elementi positivi rispetto a quelli negativi anche grazie al fatto che il suo talento come produttore è in grado quasi sempre di sopperire le sue mancanze da MC. La capacità di essere contemporaneamente in grado di esprimere tutti i suoi limiti personali e le sue debolezze, seppur con saccenza e arroganza, rende il disco apprezzabile e molto intimo, un ascolto da appuntarsi per gli amanti del genere.
(28/02/2017)