Perfect Cluster

Flow

2017 (Autoproduzione)
techno-rock
6.5

Fiorentini, il trio dei Perfect Cluster - Riccardo Chiarucci (voce ed elettronica), Luca Cecchi (chitarre) e Ian De Preda (tastiere, batteria) - debutta con "Noise Pleasure" (2012), con cui sfoderano i primi acuti nella vena di un industrial paranoide alla Nine Inch Nails: "Crushed", "John Wayne", "Reach You", "Right Or Wrong".

Tutto armature cibertroniche marcianti, il secondo "Flow" vanta anzitutto una "Get It Loud" persa in un ginepraio di cambi di tempo e ustionata dal canto languido e luciferino alla Guns 'n' Roses, e poi le varie "Fader", "Speed" e "Mind Control", improntate invece allo xilofono elettronico di Da Preda. "Slide Out" e l'ancor più epica "After The Suicide" sono due delle loro progressioni tragiche più riuscite, sottilmente equatoriali e non solo banalmente pestate, e persino ancor più effetto l'ottengono le grand-ballad percorse da tastiere dissonanti ("Slightly", "Subway").

C'è una scoordinazione, un'indecisione di fondo tra tentazione di ritornello cantabile e psicodramma a due (buona seconda voce perfettamente new wave di Irene Pareti): quando capita sul canto, il disco spesso disarma i detonatori. Ma non capita tutti i giorni d'imbattersi in una band che metta in piega le canzoni in una maniera così poderosa, drammaturgica, ampia e solenne, che diffonda quella sensazione d'interminabilità che fu di Jim Steinman. È una prassi sovrumana che, difatti, nella seconda metà d'opera prevede qualche ameno riempitivo (un paio d'interludi un po' triviali, un'incompiuta "Maggiolino").

05/10/2017

Tracklist

  1. Get It Loud
  2. Fader
  3. Speed
  4. Slide Out
  5. Mind Control
  6. Slightly
  7. Flow
  8. Maggiolino
  9. Subway
  10. Magic Paper
  11. After The Suicide

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