Prurient

Rainbow Mirror

2017 (Profound Lore) | dark ambient, noise

La domanda sorge spontanea, due anni dopo un’uscita imponente e provante come “Frozen Niagara Falls”: si possono affrontare, più o meno agevolmente, oltre tre ore firmate Prurient? La risposta è sì, ma non è scontata.
“Rainbow Mirror” segna il ventennale del famigerato progetto noise di Dominick Fernow, ma questa volta non si tratta dell’ennesima raccolta di annunciazioni apocalittiche su correnti abrasive di power electronics: il “behemoth” edito da Profound Lore (in 4 cd e 7 Lp) è di fatto il più estensivo progetto dark-ambient finora realizzato dallo sperimentatore del Wisconsin.

A ben vedere un ritorno alle origini, dato che ritroviamo la formazione a tre con cui Fernow si esibì dal vivo nel 1997, dando avvio al suo temibile progetto: sono dunque chiamati a rapporto Matt Folden e Jim Mroz (rispettivamente in Dual Action e Lussuria), assieme ai quali si compie tappa per tappa un lungo viaggio attraverso soundscape post-industriali alla fine dei tempi.
A scapito della voce distorta che ha caratterizzato molti episodi della discografia passata (e che ritroviamo eccezionalmente in “Naturecum”), Fernow guida manipolazioni sonore leggermente al di fuori della sua (dis)comfort zone, esplorando a fondo i territori al confine tra elettroacustica e drone.

Come già fece Kevin Drumm un decennio fa, dopo aver ridefinito l’estetica della composizione noise, Prurient si inoltra in una selva di sorgenti più contenute a livello di mero volume per evocare suggestioni profonde, interiorizzate e restituite con un maggior controllo: un disegno elaborato, una successione di piani-sequenza sinistri e desolati, in netto contrasto con la cruda istintività della fase tra “Black Vase” e “And Still, Wanting” (per citare i grandi classici) o dell’altrettanto audace ricupero synth di “Bermuda Drain”. Solo da ultimo, infatti, torna a erompere in momentanei sfoghi harsh nel mezzo di uno scenario altrimenti quasi immobile, ostinatamente minimalista (“Buddha Strangled In Vines”, sensazione visibile e palpabile prolungata per un’interminabile mezz’ora).

Escludendo le compilation, per qualunque artista la lunga durata è un azzardo, una sfida che bisogna saper affrontare con piena coscienza dei propri mezzi e dei materiali a disposizione. In questo caso sarebbe stato comunque impossibile trovare una sintesi più efficace di quanto non sia l’intero corpus, dal momento che non si riscontrano momenti di particolare rilievo rispetto agli altri. Banalmente, per il valore cinematico delle atmosfere potremo in futuro attingervi a piene mani (fondamentale la scelta delle circostanze adatte), mentre come album nel suo insieme “Rainbow Mirror” difficilmente potrà reggere fino in fondo un tale investimento di tempo.

(06/12/2017)

  • Tracklist
  1. Barefoot God
  2. Walking On Dehydrated Coral
  3. Midnight Kabar
  4. Chaos - Sex
  5. Falling In The Water
  6. Okinawan Burial Vaults
  7. April Fool's Day Aspect Sinister
  8. Cruel Worlds
  9. Naturecum
  10. Blue Kimono Over Corpse
  11. Path Is Short
  12. Buddha Strangled In Vines (Part One)
  13. Buddha Strangled In Vines (Part Two)
  14. Lazarus Flamethrower Sleepwalk (bonus track)
  15. Buddhist State (bonus track)
Prurient su OndaRock
Recensioni

PRURIENT

Casablanca Flamethrower

(2020 - Tesco Organization)
La nuova fatica di Dominick Fernow tra dosi massicce di rumore, violenza, incubi urbani e contorte strutture ..

PRURIENT

Frozen Niagara Falls

(2015 - Profound Lore)
Tra mesto distacco e lucido martirio, Mr. Fernow torna con uno dei suoi lavori più ambiziosi

PRURIENT

Through The Window

(2013 - Blackest Ever Black)
Mr. Fernow approfondisce le sue indagini in pieno territorio minimal-techno

PRURIENT

Oxidation

(2012 - Hospital Productions)
Titanismo harsh-noise in uno dei dischi più brutti di Dominick Fernow

PRURIENT

Wrapped In The Flame Of Illusion, Masked In The Clay Of Behavior

(2012 - Dais Records)
Ancora un lavoro minore per il musicista americano, nato durante la realizzazione di "Bermuda Drain" ..

PRURIENT

Tiger Smells a Corpse

(2012 - Hospital Productions)
Dominick Fernow ancora alle prese con la materia urticante dell'harsh-noise

PRURIENT

Bermuda Drain

(2011 - Hydra Head)
Dopo l'esperienza con Cold Cave, Dominick Fernow rinnova il suo sound, mostrando ancora poca convinzione ..

PRURIENT

Annihilationist

(2011 - Hospital Productions)
Dominick Fernow ritorna con una cassetta di un'ora contesa tra droni rumoristi e power-electronics ..

PRURIENT

Rose Pillar

(2009 - Heartworm Press)
Disco piuttosto sottotono per il noiser americano

PRURIENT

And Still, Wanting

(2008 - No Fun Productions)
Il feroce dispaccio harsh-noise dalla terra dei tormenti di Fernow

PRURIENT

Arrowhead

(2008 - Editions Mego)
Divertissment estemporaneo e superfluo per Dominick Fernow

News
Prurient sul web