Stefano Agnini

Il cerchio medianico (un'opera prop)

2017 (AMS Records)
progressive, pop

Stefano Agnini è un tastierista noto nel panorama del nuova musica progressive italiana grazie alle collaborazioni con Fabio Zuffanti e all’appartenenza ai genovesi “La coscienza di Zeno”. Il 2017 è l’anno del suo ambizioso esordio, che viene realizzato come un’opera prop, dove per questo termine si intende la fusione delle parole prog e pop. Quanto questi due generi si fondano e influenzino continuamente da più di 40 anni è evidente, e gli esempi di musicisti che hanno battuto entrambe le strade - sia in momenti diversi della loro carriera, sia in continue ibridazioni presenti nello stesso album o addirittura nello stesso brano - sono innumerevoli.
Il confine tra pop e prog è spesso tanto sottile che basterebbe ricordare come, alla fine degli anni 60 e inizio dei 70, la differenza tra i due generi fosse molto meno rigida di oggi, tanto labile che tantissimi gruppi che oggi consideriamo di prog duro e puro si definivano - senza alcun timore - musicisti pop. Il progetto di Stefano Agnini appare quindi subito interessante nelle intenzioni e alza l’asticella delle aspettative per tutti gli appassionati del prog italiano.

“Il cerchio medianico”, se da una parte è effettivamente un’opera unitaria piena di influenze diverse che vanno ben oltre i due generi citati nel titolo, dall’altra assume anche i connotati di una celebrazione di un’intera stagione musicale italiana, troppo spesso dimenticata. Questa è certamente la sensazione che si ha ascoltando una delle voci più caratteristiche del prog italiano, quella di Stefano “Lupo” Galifi, cantante degli storici Museo Rosenbach, gruppo genovese autore nel 1973 di uno degli album più importanti e meno noti del prog tricolore (“Zarathustra”). A questi si unisce una formazione straordinaria: Boris Savoldelli, Martin Grice dei Delirium (sax), Fabio Zuffanti (basso), Matteo Nahum (chitarra), Andrea Orlando (batteria), Melissa Del Lucchese (violoncello), Marco Callegari (tromba), Daniele Sollo (basso) e Luca Scherani (fisarmonica).

Come detto, tante influenze e tante citazioni; dal progressive presente a piccole dosi un po’ ovunque ma che in alcuni brani è preponderante, ad esempio nella virtuosa “Morte e distruzione” o nella sinfonica “Un attimo di vita”, ai tentativi di spoken word su ritmo funk di “Arrivo dello spirito guida” o su basi più tipicamente pop di “Canzone delle colpe”.
L’inizio di “Canzone delle cose vietate” è certamente canterburiana nell’accezione più melodica che i Caravan hanno dato a quella scena, mentre accordi di chitarra da classico songwriter si trovano in “Canzone del cantautore”.
La lunga serie delle song continua con “Canzone della bambina senza testa”, “Canzone della realtà disidratata”, “Canzone della fanciulla di paglia” e “Canzone delle poche cose”, tutte esplorazioni - spesso ironiche - di varianti di diversi tipi di musica pop (dalla sonata per piano che introduce la voce, brevi citazioni della italo-disco e più frequenti assoli di tastiera tipicamente progressivi), fino al finale “Canzone delle poche cose”, che chiude con una classica canzone popolare italiana. E' curiosa la scelta di Agnini di aprire e chiudere l’album (quindi il cerchio) con due brevi brani strumentali - uguali e opposti sin dai titoli (“Introduzione” e “Enoizudortni”), quasi zappiani nella loro bizzarria.

L'esordio di Agnini è certamente ambizioso, caratteristica che non dovrebbe mai mancare in chi si accinge alla pubblicazione di un nuovo album; già dal titolo l'opera prop mostra un coraggio e una voglia di rischiare notevole. L'ibridazione tra pop e prog - due mondi allo stesso tempo lontani e vicini - riesce, anche se l'impressione è che Agnini abbia davvero le capacità per andare ancora oltre il sentiero che ha appena iniziato a percorrere. 

19/06/2017

Tracklist

  1. Introduzione
  2. Un attimo di vita
  3. Canzone della bambina senza testa
  4. Canzone delle colpe
  5. Arrivo dello spirito guida
  6. Canzone delle cose vietate
  7. Canzone della realtà disidratata
  8. Canzone del cantautore
  9. Canzone della fanciulla di paglia
  10. Morte e distruzione
  11. Canzone delle poche cose 
  12. Enoizudortni




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