Così come il precedente "Badillac", risalente ormai a tre anni fa, anche il nuovo "Bulls And Roosters" scorre che è un piacere, pur suonando meno punk degli esordi (ma il minuto e mezzo di "Better Find Out" resta un bel pugno in faccia) e dimostrando maggiore attenzione per gli aspetti melodici (ma mica è un peccato se poi come risultato troviamo le rotondità alt-pop di "Peach Mirror" e "Is It Real?").
Very sixties in "The Cold", decisamente nineties nella title track (che si apre omaggiando i Nirvana) persino prossimi ai Cure negli attacchi chitarristici di "Friend Of Nothing" e "Stare At The Sun", i quattro musicisti sanno come scrivere un ritornello furbetto, così se la sfangano anche quando il pezzo pare poco interessante (i synth su "Kenmore Ave." lasciavano presagire il peggio) o il loro power-punk troppo giovanilistico ("Southern Comfort").
Il problema è che i Together Pangea, giunti al traguardo del quarto disco (senza calcolare Ep vari disseminati qua e là), continuano a somigliare troppo a tanti altri. Non emerge una personalità ben delineata, che li distingua da altre proposte simili, con l'aggravante che, nel loro essere derivativi, restano ben distanti dai risultati raggiunti da un Ty Segall o dai Fidlar, tanto per citare esempi stilisticamente affini. Vediamo se al prossimo giro sapranno piazzare il colpo giusto.
(11/09/2017)