Oh, crescere è un casino. Penso che tutti, nessuno escluso, debbano prima o dopo far fronte a una crisi, una perdita familiare o affettiva, un'oscillazione anomala della propria bussola interiore. Se poi come regola si tende a vivere nel passato, ripercorrendo e rielaborando innumerevoli volte le stesse esperienze, allora crescere diventa una scalata fuor di proporzione.
Dev'esserci, per quanto lieve, una certa qual forma di autolesionismo nella fiduciosa attesa per il nuovo album di una band nostalgica come (respiro) The World Is A Beautiful Place & I Am No Longer Afraid To Die: un drappello di amici e coetanei che fanno a pugni con le prospettive future mentre ancora cercano di superare a fatica i primi traumi del coming-of-age.
Otto anni d'attività contando demo e Ep, quattro anni "percepiti" dal full-length "Whenever, If Ever" in poi, ma la band del Connecticut rimane l'emblema di un'avventura musicale eternamente all'esordio, virtualmente ferma nell'ipotetico scantinato dove tutto ebbe inizio. "Always Foreign": sentirsi stranieri sempre e dappertutto, non davvero pronti per affrontare quel bellissimo mondo là fuori. Così ogni loro disco ci rispedisce al "Via" toccando corde che, con l'andare del tempo, si fanno se possibile ancora più dolenti.
Mike called once a weekMi è parso da subito emblematico, su tutti, il lento nostalgico di "For Robin": lutto e senso di giovinezza perduta abitano il cuore semi-acustico della tracklist, già pervasa di inedite inquietudini e acredini verso l'attualità politica, economica e sociale: "Faker" va all'attacco dell'ideologia capitalista, rivolgendosi a un ipotetico businessman votato al culto del denaro (Will you be faking it when we're tied to the tracks/ Denying that there's rope around our wrists? [...] If there is a hell/ You've done what you need to do/ If there is a hell/ It's ready and waiting for you); tema che nella successiva "Gram" si ricollega all'impero delle aziende farmaceutiche, che lucrano sui problemi di salute di una popolazione senza garanzie d'assistenza sanitaria (I'm sorry for being sorry/ That cause of anxiety/ It's wasted all night/ This should never have been a crime).
And then he called once a month
He called once every few years
Which turned into never at all
[...]
But real, true, and private loss
Is so hard to express
I miss going with Stephen
To bars that serve chicken
Working with Caleb
Getting drunk on the clock
And to all the junkies:
Can you remember me anymore?
Can you remember me at all?
When everything looks bad
It's just a time to start
I'll make everything look like it's happy
I'll make everything look like it's rad
I'll make everything
A story of love.
02/10/2017