Nap Eyes

I'm Bad Now

2018 (Paradise Of Bachelors)
indie-rock

Ormai è difficile negarlo: il Canada è l’ultimo baluardo indie-rock. E non lo è tanto per la grandezza dei nomi – tanto grandi da non doverli nemmeno più ricordare - a cui ha dato i natali lo scorso decennio, quanto per il modo con cui attualmente tiene alto il livello con altri nuovi di zecca. Già soltanto in questo primo scorcio di 2018, tre delle uscite più attese per il genere montano targa canadese – Suuns, Preoccupations e Ought. L’humus di questa terra è però così fertile che è facilissimo trovare primizie anche tra quelle che sono le seconde linee della scena.

In realtà, proprio seconde linee i Nap Eyes da Halifax non lo sono. Nel 2016 un po’ di rumore lo fecero, quando il loro sophomoreThought Rock Fish Scale” guadagnò una nomination ai prestigiosi Polaris Music Prize, praticamente il Mercury Prize canadese. Sicuramente un bel riconoscimento, ma nulla che sia valso a questi quattro spilungoni scarmigliati un seguito considerevole. Che poi, ascoltando anche questa loro terza prova, è facilissimo immaginare quanto poco interessi loro suonare alla moda o raggiungere la fama.

La prima sensazione che si ha mettendo su un disco dei Nap Eyes – qui fortissima – è che i ragazzi se la stiano godendo, tranquilli, come stessero suonando in pantofole nel garage di casa. Gli arpeggi di chitarra fluidi e caldi, il basso pastoso, il drumming rilassato ma puntuale generano una decisa sensazione di tepore. L’ambiente perfetto per i racconti di Nigel Chapman, che con la sua cantilena a metà tra Lou Reed e Stephen Malkmus ci tiene informati sulle sue burraschette sentimentali o sugli ascolti che sceglie per le sue lunghe passeggiate (“Follow Me Down”). È proprio questa genuina, onnipresente vena adolescenziale l’elemento che permette di entrare così facilmente in sintonia con “I’m Bad Now”, che rende il disco così confidenziale e sincero.

Le melodie non sono tutte memorabili, ma sono sempre facili da fischiettare e molto più rotonde di quelle dei due dischi precedenti: come se il suono dei Nap Eyes si fosse rimpolpato e rilassato dopo una lauta cura ricostituente. Spesso vengono anche arricchite da trovate curiose. Come quando il rovente assolo finale di “I’m Bad” flirta con l’heartland rock, facendo diventare i Nap Eyes dei War On Drugs senza polvere di stelle, o quando “Roses” viene condita da una slide guitar rustica. Una delle canzone più dolci del lotto è “Follow Me Down”, una delizia da domenica pomeriggio in coppia, ma non priva di insidie, sul suo fondale serpeggia infatti un dronetto ipnotizzante.

“I’m Bad Now” non farà uscire i Nap Eyes dalla nicchia che si sono ritagliati in anni di abnegazione indie, ma è una bella terza prova, che merita la calda accoglienza che sta ricevendo dalla critica. Un coro plaudente a cui ci uniamo senza remore, tanto questi la testa non se la montano.

03/04/2018

Tracklist

  1. Every Time the Feeling
  2. I'm Bad 
  3. Judgment 
  4. Roses 
  5. Follow Me Down 
  6. You Like to Joke Around With Me 
  7. Dull Me Line 
  8. Sage 
  9. Hearing the Bass 
  10. White Disciple 
  11. Boats Appear 


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