Peach Kelli Pop

Gentle Leader

2018 (Mint)
indie-pop, power-pop

La notizia, per quanto insignificante, è che non ci sarà un “Peach Kelli Pop IV”.
Non che il peperino di Ottawa, Allie Hanlon, abbia deciso di smantellare il simpatico moniker avviato a una pur modesta ribalta alternative in quel di Los Angeles. Semplicemente la sua quarta fatica su lunga distanza, fuori oggi per Mint Records, si intitola in tutt’altro modo, “Gentle Leader”. Prodotto dall’artista assieme a uno dei caporali di Ty Segall, Roland Cosio, il disco segue l’Ep “Which Witch” uscito a inizio anno e arresta (non solo nominalmente) la serie di eponimi a numerazione progressiva che rappresentavano l’intero catalogo per questa ragione sociale. Rispetto ai giorni del punk-pop da cameretta in bassa fedeltà, la creatura della Hanlon si è evoluta infatti in una band a tutto tondo – comprendente le sorelle Sophie e Gina Negrini (chitarra e basso, rispettivamente) e il batterista dei Mean Jeans Andrew Bassett – senza per questo snaturare una filosofia votata al diy e quella sensibilità ipercatchy al femminile, prossima alla caricatura, che ne ha contraddistinto le gesta sin dalla primissima apparizione.

La maggior pulizia del suono premia la vocazione a un bubblegum anabolizzato e adrenalinico, a scapito del colorato sudiciume fuzz di quando Peach Kelli Pop era un affare della sola Allie. Poi certo, quel debole per la saccarina e la frivolezza a tutto campo che ha mandato in solluccheri qualche legione di fan nel Sol Levante resta in bella vista, rappresentato a dovere dallo sfrenato kitsch-pop della copertina. Come suggeriscono “Don’t Push Me”, “Black Cat 13” e l’opener, smaliziato teen-rock anni Novanta e buoni sentimenti continuano a tenere banco anche se il power-pop cui apre “Honey” sembra fare il verso a band come Sugar Stems, Imperial Teen, Tacocat e Dressy Bessy più che ai triti cliché girl-power di qualche stagione fa. “King Size”, episodio dedicato a un pitbull dal cuore tenero, fa anche di più (e di meglio) azzardando evocazioni college-rock che riportano alla mente la giovane Juliana Hatfield (ai tempi dei Black Babies), in primis per il cantato da ninfetta.

Quella di Peach Kelli Pop si conferma musica necessariamente, orgogliosamente epidermica, pur con qualche intrigante sorpresa (la dolceamara “Parasomnia”, le chitarre twangy della cantilena, ruvida e dolcissima a un tempo, “Quiet”) dietro i suoi scoperti, basici automatismi: un guitar-pop privo di sovrastrutture concettuali ma esercitato con buona sincerità e al riparo da manierismi o ostentazioni ruffiane. “Gentle Leader” è insomma un piccolo disco genuino, intelligente e abbastanza accorto da non promettere la luna, prezioso nel rafforzare le credenziali della canadese in una nicchia in cui evitare di ripetersi appare sempre più un’impresa. La grana sovraesposta nel congedo acidulo di “Skylight” vale come promessa per qualche ulteriore sviluppo da un’artista che, pur senza proporre nulla di eclatante, sin qui non ha mai deluso.

18/06/2018

Tracklist

  1. Hello Kitty Knife
  2. Honey
  3. Black Magic
  4. Parasomnia
  5. Quiet
  6. Black Cat 13
  7. King Size
  8. Don’t Push Me
  9. Cherry (That’s Not Her Real Name)
  10. Skylight

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