You Are Wolf

Keld

2018 (Firecrest)
weird-folk

Fu per colpa, o merito, di Paracelso che l’uomo incominciò a dialogare con ninfe, pigmei, silfi e salamandre: spiriti della natura responsabili del contatto tra le anime sensibili e quelle spirituali, esseri organizzati sia socialmente che eticamente. Essi vivono naturalmente nel loro elemento di pertinenza: l’acqua per le ondine, l’aria per le silfidi, il fuoco per le salamandre, la terra per gli gnomi, mentre l’elemento dell’uomo è il caos. Ed è nella relazione, perfino carnale, tra spiriti e umani che giace l’equilibrio.

La tradizione musicale folk ha trovato continua linfa nelle interconnessioni tra uomo e natura, celebrando il valore mistico delle succitate figure pagane.
In questa arcaica visione si inserisce l’interessante ricerca musicale e antropologica di Kerry Andrew, artista dal ricco curriculum formativo (classica, jazz, polifonia afro, minimalismo e canto inuit), nonché voce eterea e sofisticata del nuovo folk inglese, giunta a un nuovo capitolo del progetto You Are Wolf, ora condiviso con il polistrumentista Sam Hall e il batterista Peter Ashwell.
Dopo il tratteggio gothic e romantico sul mondo variopinto degli uccelli in “Hawk To The Hunting Gone”, l’artista inglese si cimenta con il fascino poetico e armonioso dell’acqua e dei suoi spiriti in “Keld”: una vecchia terminologia in uso nell’Inghilterra del Nord, che identifica la parte più profonda del fiume. Ancora una volta bellezza e oscurità solcano la natura, estraendo un linguaggio sonoro armonioso e poetico, per alcuni versi più limpido e delicato rispetto al passato.

In “Keld” il minimalismo degli arrangiamenti diventa occasione per estrapolare da canzoni gentili e pagane piccole meraviglie avant-folk. Questo avviene in particolare nell’intenso folk tribale di “Witch Of The Westmerlands”, baciato da un originale uso delle percussioni, nella criptica murder ballad “George Collins”, o nella scioccante glacialità di “Down In The Willow Garden”: una delle pagine più poetiche e suggestive dell’album, il cui tono etereo rimanda alle prime incisioni dell’Ep “Hunting Little Songs.
La produzione di MaJiKer (famoso per la collaborazione con Camille), sottolinea con pregevole equilibrio sia le fasi più sperimentali che quelle più ordinariamente folk, anche se a volte il canto sembra perdere un po’ di quella magia che aveva caratterizzato il precedente album.

Sono senza dubbio ammalianti le suggestioni celtiche di “As Sylvie Was Walking”, i suoni chamber-folk di “If Boys Could Swim” o il cantato a cappella di “The Baffles Knight (Intro)”, ma non graffiano fino in fondo.
Sono solo piccoli interludi in un percorso ricco di spunti, a partire dalle interessanti composizioni originali della Andrew – l’etno-folk di “Breathe In Breathe Out” e il mantra spirituale di “Drowndown” – per finire ai duetti con il poeta scozzese Robin Robertson, in “Let Them Be Left”, e con Lisa Knapp, nell’angelica ed esoterica “The Weeper.

Il fiume è in verità una figura retorica, dietro alla quale si nasconde il dualismo tra verità e menzogna: alle chiari e limpide dolci acque, i racconti della Andrew contrappongono storie di infedeltà, omicidio e violenza, spesso consumate sulle rive, quasi a volerne purificare l’abietta natura. La dicotomia diventa quindi il lessico anche sonoro di un progetto che vede l’artista inglese spostare l’asse della sua proposta verso un weird-folk più fruibile. Non nego che un maggior azzardo e un po’ della vecchia eccentricità avrebbero giovato al risultato finale di “Keld”, ma oltre a essere un album ricco di spunti d’interesse, il nuovo disco di You Are Wolf rimarca con fermezza che in questo percorso creativo non ci sarà mai spazio per la prevedibilità.

06/05/2018

Tracklist

  1. The Baffled Knight (Intro)    
  2. As Sylvie Was Walking    
  3. Breathe In Breathe Out    
  4. George Collins    
  5. Down In The Willow Garden    
  6. If Boys Could Swim    
  7. Dragonfly    
  8. Witch Of The Westmerlands    
  9. Charm    
  10. The Weeper
  11. Drowndown    
  12. Let Them Be Left (Outro)




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