Il giorno del giudizio è sempre più vicino, così sembra dirci il nuovo album di Blitzkrieg Baby, alias dietro cui si cela il norvegese Kim Sølve. “Homo Sapiens Parasitus” esce in vinile e digitale per la belga Neuropa Records e, come i precedenti lavori dell’artista, è un concentrato di pura e malvagia “Norwegian Dystopian Electronic Music”. Siamo di fronte a un album denso di ironia macabra, clangori industrial di marca angst-pop (Haus Arafna docet) conditi da testi tanto caustici quanto apocalittici, focalizzati sulla descrizione degli ultimi giorni dell’umanità.
L’iniziale “Hip Hip Hooray!” è l’ingresso trionfale all’interno del concept dell’album, il quale ruota attorno al tema dell’armageddon e della conseguente estinzione imminente dell'Homo Sapiens Parasitus. “Boys Will Be Boys” riecheggia il trip-hop post-industrial del precedente Ep “War Gods”, uscito su nastro per Beläten. “The March Of Human Progress”, brano diviso in due parti, propone un excursus in una dark-ambient ritualista che prende minacciosi toni marziali nella seconda parte. Si apre così la strada alla blasfema “Praise The Pig”, brano che si muove nelle coordinate dei primissimi Swans, quelli di “Filth” per intenderci.
La seconda parte dell’album s’apre con la doppietta “A Child Soldier With The Eyes Of A Clown” e “Filth Load”. Il primo è un brano strumentale di area death industrial alla Brighter Death Now, mentre il secondo manifesta un’attitudine più martial industrial che può ricordare gruppi come Puissance o Triarii. Non manca un certo perverso sarcasmo nero, che emerge in “Boo Fucking Hoo”, traccia che contiene anche campionamenti tratti da cartoni animati, inseriti però in in un contesto realmente opprimente e terrorizzante.
Nel finale “Pre-Cum Of The Apocalypse” si torna a un recitato che echeggia il Michael Gira più plumbeo e catatonico, mentre la title track, tra campionamenti e percussioni marziali alla Test Dept, apre la strada a “The Countdown to Extinction”.
Siamo in presenza di un altro lavoro ispirato e a fuoco - soprattutto nella prima parte - ben confezionato dall’artista norvegese che qui riesce a fornire un quadro tanto agghiacciante quanto veritiero dell’uomo moderno e dei suoi fallimenti nell'era della caduta finale verso l'estinzione.
06/10/2019