Charlie Cawood

Blurring Into Motion

2019 (Bad Elephant)
prog, neoclassical, psichedelia

Dopo un esordio concepito in un lungo arco temporale (otto anni), giunge a soli due anni di distanza il secondo capitolo solista di Charlie Cawood, multistrumentista e compositore inglese già alla corte di Knifeworld, Mediaeval Baebes, My Tricksy Spirit, Tonochrome, Lost Crowns, Spiritwo, Spiders Of Destiny (una cover band di Frank Zappa) e altre formazioni dalle attitudini artistiche disparate.
Attratto sin dalla giovane età dalla musica rock e sperimentale, Cawood ha messo insieme un cospicuo numero di titoli accademici, orientandosi anche verso la cultura asiatica, specializzandosi in composizione di musica del Sud-Est asiatico e dell’Asia orientale. Curioso e affascinato da molteplici linguaggi sonori, l’artista inglese vanta una versatilità strumentale notevole: nelle sue mani transitano decine e decine di strumenti diversi, che approccia con una padronanza frutto di studi e specializzazioni presso le più rinomate scuole di musica.

L’esordio solista targato 2017, “The Divine Abstract”, ne ha consolidato il profilo artistico, mettendo in luce una scrittura complessa e raffinata, ricca di suggestioni orientaleggianti e psichedeliche. Per “Blurring Into Motion” il musicista punta ancora più in alto, adornando le pregevoli arie folkeggianti e bucoliche dell’album con arrangiamenti neoclassici, ben lontani dalle attitudini rock espresse finora.
Album dalla genesi non facile, il nuovo progetto di Cawood si avvale ancora una volta di un cospicuo numero di musicisti. Le composizioni scorrono dolcemente fluide, tra dettagli e preziosismi sonori che tengono a bada la prosopopea tipica di operazioni culturalmente affini.

E’ un bene che il musicista si concentri sulla scrittura più che sull’esecuzione: questo permette a “Blurring Into Motion” di preservare la sua natura neo-sinfonica, evitando di rendere la fruizione dell’insieme ancor più complessa o inutilmente elaborata. Il delizioso tocco del vibrafono della title track, che a tratti rievoca il Mike Oldfield di “Incantations”, le sfumature folk- jazz di “The Dark Within”, le venature orchestrali-pastorali di “Dance Of Time” e di “Between Two Worlds”, nonché la grazia dei due interventi vocali di Marjana Semkina (“Falling Into Blue”, “Flicker Out Of Being”) sono elementi incidentali di un progetto dal fascino austero e colto, che non deluderà tutti gli amanti del neo-progressive, facendosi apprezzare anche dai non cultori del genere.
Una conferma per il talentuoso musicista inglese e un'ulteriore premessa per interessanti sviluppi futuri.

24/10/2019

Tracklist

  1. Dance Of Time 
  2. The Stars Turn 
  3. Falling Into Blue 
  4. Abyss Of Memory 
  5. The Dark Within
  6. Blurring Into Motion 
  7. From Pure Air 
  8. A Severed Circle
  9. The False Mirror
  10. Flicker Out Of Being 
  11. Between Two Worlds 
  12. Voice Of Space

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