E’ comunque difficile ritagliarsi uno spazio nel panorama musicale contemporaneo accordando la vivacità del boogie e del rock’n’roll con canonici accordi blues, furono più fortunate le circostanze che portarono al successo, ad esempio, gli Stray Cats e i Nine Below Zero, ma la scelta stilistica dei Daddy Long Legs è di quelle legate al fascino carpe diem della musica rock, quindi lasciatevi cullare dalle dodici tracce di “Lowdown Ways” senza crucciarvi delle probabilità, invero remote, che queste canzoni hanno di resistere all’usura del tempo.
Tutto quel che c’è da assimilare nella musica della band è molto semplice, lo percepisci nel riff divertito e divertente di “Pink Lemonade”, nell’inflessione gioiosamente cajun di “Célaphine” o nel più energico boogie-blues alla John Lee Hooker di Mornin' Noon & Nite”. Non chiedete ai Daddy Long Legs di dare una risposta definitiva alla loro richiesta di fulgido e sano divertimento, i ragazzi di Brooklyn non sono i nuovi Rolling Stones o gli eredi dei Mc5, tantomeno la reincarnazione di Dr Feelgood o i figli poveri dei Black Crowes.
“Lowdown Ways” non è la cura miracolosa tanto attesa, forse i Daddy Long Legs non sono capaci di tener fede alla loro promessa, non perché manchi coraggio e abilità, ma perché ogni volta che cominciano a cantare e suonare la voglia di musica prende il sopravvento, ed ecco che tra ritornelli svogliati (“Bad Neighborhood”) e languori country (“Wrong Side Of The River”) tutto prende un’altra direzione e quello che rimane è un piacevole incidente di percorso nel tracciato storico della musica rock.
Prendere o lasciare, tanto in nessuno dei due casi la vostra vita ne sarà sconvolta, tutt’al più rallegrata.
(19/01/2020)