Daniel Thorne

Lines Of Sight

2019 (Erased Tapes)
avant-garde

Da quando il successo di Colin Stetson ha scoperchiato il vaso di pandora, il ruolo del sax nella musica contemporanea ha ripreso centralità, grazie a un processo di destrutturazione che ha svincolato lo strumento dal ruolo di abbellimento per divagazioni finto avanguardista. A incrementare questa fulgida fase di creatività, dopo l’esaltante prova dell’altro rivoluzionario del sax Bendik Giske, giunge ora l’esordio di Daniel Thorne.

Un primo approccio superficiale svela influenze della scuola minimalista di Philip Glass e Steve Reich, tuttavia il musicista australiano, di stanza a Liverpool, ha per fortuna altre carte da giocare per “Lines Of Sight”.
Membro fondatore del collettivo Immix Ensemble, Thorne ha anche collaborato con Bill Ryder-Jones, Luke Abbott, Vessel e Jane Weaver: esperienze artistiche che ne hanno influenzato il linguaggio narrativo.

Non sono solo i virtuosismi dei sette minuti di “From Inside, Looking Out” a lasciare il segno, il brano peraltro più vicino alle geometrie incalzanti di Glass.
Sono infatti le pagine più introverse quelle pronte a svelare le qualità espressive di Thorne, ed è quello che avviene nel lento e inesorabile crescendo di “Pyriscence”, tra note di sax che sia attorcigliano come serpi in calore, fino a liberare un flusso lirico che trasforma in musica le prospettive tematiche del brano: con piriscenza si indica il fenomeno con il quale i semi vengono rilasciati attraverso il calore o il fuoco, permettendo la rigenerazione di alberi e piante distrutte dalla combustione accidentale o indotta.

Il mood espressivo di “Lines Of Sight” è comunque pacato, sereno, raramente tribolato da inutili azzardi armonici, non è raro intravedere residui di musica classica nelle malinconiche trame di “From The Other Side Of The World” e “Threnody For A Burning Buildin”. Thorne tiene comunque a freno molte delle potenziali sinergie strumentali e creative che fanno capolino in “Lines Of Sight”.
La scelta di tenere un profilo basso fa sì che si alternino luci e ombre. Le tentazioni elettroniche-teutoniche di “From The Heavens” e i rimandi a Colin Stetson della conclusiva ”Fear Of Floating” sono oltremodo stimolanti, ma la sensazione è che il meglio debba ancora venire e che Thorne sia solo all’inizio di una proficua e interessante carriera.

06/07/2019

Tracklist

  1. From Inside, Looking Out
  2. From The Other Side Of The World
  3. From The Heavens
  4. Pyriscence
  5. Threnody For A Burning Buildin
  6. Fear Of Floating


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