Prima di riprendere l’avventura con la band, Julia è tornata in scena, affidando a “Perfect Version” un diario personale dai toni agrodolci, ben lontano dalla furia garage/post-punk delle Chastity Belt. Per l’occasione, l’artista ha suonato e prodotto il tutto in completa autonomia, e il risultato è amabilmente grezzo e altalenante. Spesso il tono confidenziale non riesca a catturare l’attenzione dell’ascoltatore, molte tracce restano intrappolate in canzoni che scorrono senza lasciare traccia (“Tired”), a volte ambiziose, ma non del tutto a fuoco (“A Couple Highs”).
E’ evidente che “Perfect Version” è per Julia Shapiro un album terapeutico, ma al di là dell’intensità emotiva della struggente e minimale ballad che dà il titolo al disco e della vigorosa “I Lied”, c’è ben poco per cui entusiasmarsi in questo pur dignitoso esordio da solista. Senza dubbio brani come “Natural” e “Around The Block” affascineranno gli appassionati del pop-shoegaze, mentre la furia sonora di “Harder To Do” solleverà facili entusiasmi tra i fan della band, ma in fin dei conti “Perfect Version” è un album che merita rispetto soprattutto per quel che rappresenta per l’artista, diversamente il valore strettamente creativo è appena sufficiente a tenere alta l’attenzione per l'imminente ritorno delle Chastity Belt.
(04/10/2019)