Kindness

Something Like A War

2019 (Female Energy)
urban-soul, electro-pop, indietronica

Se il suono fosse scultura, la musica di Kindness sarebbe un'installazione acquatica di cascatelle in un giardino di felci e rocce alla giapponese. C'è un qualcosa di profondamente queer nel modo in cui l'artista anglosassone - all'anagrafe Adam Bainbrigde, pronome neutro/plurale - lavora la materia sonora, permutando le timbriche di strumenti acustici e sintetici in un magma morbido e vellutato che sfugge ad ogni definizione di troppo. Del resto, l'arte di Kindness è sempre stata venata anche da temi sociali e politici, ma il modo in cui il tutto viene esposto non è mai direttamente esplicito - qui il momento più indicativo arriva con un pezzo chiamato addirittura "Softness As A Weapon", un invito alla vulnerabilità giocato su impalpabili partiture art-house.
E se pure il timbro vocale di Bainbridge ha un che di serafico, la presenza di numerosi ospiti aiuta a contribuire a quell'idea comunitaria che rende i suoi lavori lontani da qualsiasi divismo e mantiene Kindness nell'ombra dei suoi più famosi amici e collaboratori - Kelela, Blood Orange e Solange, ma soprattutto l'amica di lunga data Robyn.

Ed è proprio la voce di Robyn a donare uno dei momenti più limpidi con un'emozionante "The Warning" che non ha davvero bisogno di molto oltre a un tappeto di tastiere e un programming ritmico anni 90. Suoi anche i cori su "Cry Everything", brano di lancio dall'andamento più sostenuto eppure sempre pacato.
Come ai tempi del precedente "Otherness" (2014) ci troviamo in una terra di mezzo, con Kindness che usa la propria tavolozza sonora per dare giusto delle pennellate attorno all'ospite di turno; davvero controllata l'intepretazione di Seinabo Sey su una sorta di disco decostruita da echi dub quale "Lost Without", quasi irriconoscibile Jazmine Sullivan su "Hard To Believe", la sua energia soul si avverte solo sull'inciso del brano supportato da smottamenti tastieristici, ma già verso il finale il pezzo letteralmente si sfalda.

"Something Like A War" è quindi un continuo e sottile gioco di voci e di parti che vengono smontate e rimontate con un fare che ha del misterioso. Se l'intro di "Sibambaneni", che poi confluisce nell'energico singolo "Raise Up", mostra certe partiture che richiamano la colorata dance arricchita da strumenti acustici dei vecchi Moloko, il pezzo con la sottile presenza di Alexandria finisce prima ancora del decollo. Anche l'innegabile fascino vocale di un'altra ospite come Cosima dona effetti contrastanti: su "No New Lies" la troviamo alle prese con un diradato sophisti-pop talmente d'atmosfera che parebbe uscito dalle solitarie brughiere emotive di Mark Hollis, ma sulla successiva "Call It Down" l'incantesimo non si ripete.

Più producer incline a una forma comunicativa interiore che non songwriter strettamente popular, con questo terzo album di studio, Kindness conferma il proprio status di artista di nicchia e l'uscita tramite la propria etichetta indipendente (dall'esplicito nome di Female Energy) lascia intuire che il tutto sia chiaramente voluto.
A noi rimane un disco morbido e fresco, ma che sfugge tra le dita proprio come quell'acqua di cascatella. O forse c'è solo bisogno di lasciarlo decantare ancora per un po', del resto "Something Like A War" arriva a cinque anni dal precedente album - un lasso di tempo enorme anche per chi, come Kindness, gioca di sottrazione e di cura del dettaglio.

17/10/2019

Tracklist

  1. Sibambaneni
  2. Raise Up
  3. Lost Without feat. Seinabo Sey
  4. Softness As A Weapon
  5. Hard To Believe feat. Jazmine Sullivan
  6. Who You Give Your Heart To feat. Alexandria
  7. Samthing's Interlude
  8. Dreams Fall
  9. The Warning feat. Robyn
  10. Cry Everything feat. Robyn
  11. No New Lies feat. Cosima
  12. Something Like A War feat. Bahamadia
  13. Call It Down feat. Cosima, Nadia Nair




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