Mulai

Hd Dreams

2019 (Oyez!)
future pop, electronic

Partendo dall’universo vaporwave e hypnagogic, Giovanni Bruni Zanni debutta sulla lunga distanza regalandoci i suoi sogni in alta definizione fatti di elettronica continentale e proiezioni ultra-orientali. Mulai dimostra di aver metabolizzato le lezioni dei mostri sacri del futurepop quali VNV Nation e Covenant e da qui prova a rappresentare in musica la tensione creata dall’influenza della tecnologia sul subconscio dell’essere umano.
Per farlo, tuttavia, si discosta dai suoi padri artistici per unirsi ad anime diverse, alla malinconia di John Maus, alla chillwave di George Clancton, alla downtempo, all’ambient dei 2814, riuscendo a creare un suono non certo originale e rivoluzionario ma innegabilmente futuristico, nostalgico con quei suoni che "paiono rubati da vecchi nastri dance pop recuperati in cantina", seducente ed enigmatico tanto da non farci mai annoiare anche dopo il primo ascolto. Parimenti  interessante la miscela con il soul che ci spinge a un irrispettoso paragone con James Blake tanto quanto la creazione di melodie e ritornelli pop, dimostrazione di una cura evidente di ogni minimo dettaglio.

La durata ridotta del disco, nove brani in meno di ventotto minuti, aiuta a non stancarsi ma nello stesso tempo lascia un certo senso di insoddisfazione, come per qualcosa che avrebbe voluto tramutarsi in di più senza averne i mezzi eppure non dà mai l’impressione di essere difetto tale da correggere il nostro giudizio. L’idea che alla base di “Hd Dreams” possa esserci anche un tema di fondo lo rende molto vicino a un concept e la descrizione del bisogno delle nuove generazioni di emozioni forti, improvvise e fugaci sotto l’influenza negativa della tecnologia ci regala chiavi di lettura diverse ad ogni ascolto, ancor più mescolate nel mazzo dall’astrattezza delle liriche.

"Hd Dreams" è un disco che rischia di perdere il confronto con la realtà d’oltremanica, più avvezza a questi suoni, eppure è una speranza enorme per tutta la scena elettronica italiana lontana dalle dancehall. “Hd Dreams” è quello che per ora di meglio possiamo fare partendo dal materiale citato senza scivolare nella presunzione o impantanarci in territori ancora troppo complessi. “Hd Dreams” è il suono di un sogno indotto e forse riuscito solo a metà, è la prova tecnica di un trasferimento risolutivo della propria coscienza in un mondo lontano nello spazio e nel tempo, è la vita eterna di un cervello agonizzante.

13/03/2019

Tracklist

  1. スタート [Intro]
  2. HD Me
  3. BYE [Balance Your Emotions]
  4. Night / Morning
  5. 22:22
  6. Tokyo
  7. Populations
  8. Future Pubs
  9. Earth, Airplane & Earth again


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