Come i lettori hanno avuto modo di verificare, ammiro e apprezzo i Mavericks e ritengo la voce di Raul Malo una delle più coinvolgenti e vibranti del latin-rock. Ed è quindi con grande entusiasmo che ho abbracciato la pubblicazione di un album di cover di una band tra le più divertenti e spensierate del panorama americano.
Peccato che nonostante la classe e la perfetta padronanza della materia, questo "Play The Hits" suoni più stanco e manieristico dei loro ultimi sforzi discografici, non perché manchino riletture sagaci e all'altezza degli originali, ma per un'insostanziale organicità dell'insieme che alfine riduce il tutto a un piacevole compitino.
Sia ben chiaro che i Mavericks ce la mettono tutta, per restituire in tutto il loro splendore canzoni che hanno da sempre fatto parte del loro repertorio: la vitalità con la quale rileggono "Are You Sure Hank Done It This Way" di Waylon Jennings, il tocco tex-mex con il quale avvolgono "Hungry Heart" di Bruce Springsteen e l'insuperabile interpretazione vocale di Raul Malo di "Why Can't She Be You" del grande Hank Cochran, da sempre una delle performance più apprezzate durante i loro concerti, sono materia sufficiente per salutare con simpatia questo progetto di cover.
Se "Play The Hits" era per il gruppo l'occasione per mettere in chiaro influenze e origini della loro miscela country-rockin', va detto che nonostante la pur dignitosa versione di "Don't Be Cruel" di Elvis Presley, quel che manca è proprio la verve di quei gloriosi anni del rock'n'roll, lasciando una sensazione di amaro in bocca, nonostante l'elevato tasso glicemico del progetto.
05/03/2020