In una fase storica in cui l’ennesimo, devastante crollo economico ha già iniziato a sotterrare decine di realtà impegnate nella circolazione dell’underground sonoro, supportare musicisti, etichette discografiche, circoli culturali che ne foraggiano la diffusione è quantomai d’obbligo, oltre che un piacere. Durante e dopo il lockdown, non sono fortunatamente mancate le occasioni per contribuire concretamente alla causa, per esempio attraverso le sottoscrizioni su GoFundMe o gli acquisti su Bandcamp con ricavato interamente destinato a label e artisti “che tanto ci fanno divertire”…
Tra queste, c’è la possibilità di dare una mano anche alla giovanissima etichetta torinese Delete Recordings di Luigi Pugliano e Marco Milanesio, con un catalogo di appena sei uscite su nastro eccetto una (che ci si augura, un giorno, venga impressa su supporto fisico). È “Golden Dolphin – Music For Turin Vol. 1”, raccolta in download digitale che mette insieme alcuni tra i più apprezzabili musicisti della scena all’ombra della Mole Antonelliana, per un omaggio a Torino e al suo rigoglio artistico.
Cliccando “play”, l’intimo ballatone “Perfect Prison” di Enrico Degani, waitsiano per atmosfere e tonalità, inaugura la scaletta con un viaggio tra arpeggi country-folk à-la Ry Cooder e profumi desertici di “Paris, Texas”. L’eco della voce di Maria Mallol Moya (Lame, Space Aliens From Outerspace), con indosso le vesti del progetto solista Naturamorta, riverbera diafana e sepolcrale in “Meanings Of Reality”, volteggiando fra droni vaporosi e sporadiche note di chitarra, cui fa seguito la tromba di Ramon Moro, alle prese con una funerea e cinematografica “Medieval Ballad”, riconducibile a certe visioni western-metafisiche partorite da Alejandro Jodorowsky.
Paul Beauchamp (Blind Cave Salamander, Almagest!, Sikhara) ci traghetta in un “River Of Gold” che pare più un torbido Acheronte, in cui nuotano, a fatica, anche le anime inquiete di John Balance e Peter Christopherson. Altrettanto tormentato è l’autofagico “Ouroboros” di Luca Purum Nihil, che si attorciglia su violente distorsioni elettriche sostenute da pesanti colpi sulla tastiera di un pianoforte martoriato.
Il fittizio lato B di “Golden Dolphin” risuona della tenebrosa “Virtuously Electric”, danza tribal-industrial in stile Terroritmo confezionata da Onda Lunga, e della “Torino Exotica” di Fabrizio Modonese Palumbo (Larsen, Blind Cave Salamander, Almagest!, Coypu), tratteggiata con morbide pennellate di field-recording, malinconica ambient e chiaroscuri slowcore che ovattano i frastuoni della “città magica”, traducendola in una dimensione onirica.
Per contro, la Torino musicata da Lo Dev Alm e dalla sua “Ringer” appare immersa in una realtà distopica, esposta a bordate synthwave e raid sci-fi di carpenteriane sembianze che ne minacciano l’esistenza. Selfimperfectionist e DsorDNE (ovvero Giorgio Pilon e Marco Milanesio) siglano la conclusiva “These Days” cimentandosi in una traversata notturna nel cosmo Idm, con reiterate deviazioni trance.
(15/07/2020)