Ane Brun

How Beauty Holds The Hand Of Sorrow

2020 (Balloon Ranger)
songwriter, alt-pop

Quell’ultimo respiro al quale è affidata l’apertura di “How Beauty Holds The Hand Of Sorrow” è il fremito che attraversa la recente produzione dell’artista norvegese, alle prese con due album diversi e complementari.
Un racconto personale, quello di Ane Brun, che prende le mosse da un lungo periodo di riflessione, dopo che la morte del padre, al centro della malinconica e dolente “Last Breath”, ne ha ridisegnato il tracciato artistico.
Le tentazioni dream-pop e trip-hop di “After The Great Storm”, pubblicato un mese prima, hanno sottolineato, con la giusta dose di dolcezza e ritmo, quella voglia di ricominciare e di ripartire che la cantautrice ha coltivato nel lungo periodo di riflessione durato più di tre anni.

Profilo più intimo per “How Beauty Holds The Hand Of Sorrow”, album del dolore e della sofferenza, sorretto da un elegante romanticismo, abbozzato da piano, chitarra acustica e orchestra, che scivola con un’intensità e una naturalezza che evitano all’ingente marea di emozioni di arenarsi sulle coste dell’autoindulgenza.
Scelta valida quella di ritornare in scena con un disco affabile e vivace, per poi completare la prospettiva artistica con un secondo lavoro più misurato, pacato ma egualmente empatico, per merito di una scrittura fluida e armonica.

Se per “After The Great Storm” la scelta di arrangiamenti più ricchi era congeniale alla vivacità delle composizioni, per queste altre nove tracce Ane Brun è ricorsa a uno stile più scarno e austero. Anche il tono più introspettivo beneficia della ritrovata ispirazione. Solenne ed emozionante anche quando un lieve ritmo smuove le acque più solitarie e meste (“Gentle Wind Of Gratitude”), mai così angelica e lunare come quando mette la voce in primo piano sulle poche sparute note dell’elettro-gospel “Song For Thrill And Tom”, intensa e viscerale al punto da coinvolgere l’ascoltatore nella drammaturgia per piano e voce di “Lose My Way”.

Anche per “How Beauty Holds The Hand Of Sorrow” Ane Brun mette in campo canzoni di rara bellezza, accarezzando trame folk più simili a un’estatica Joni Mitchell (“Meet You At The Delta”, “Breaking The Surface”) o all’anima pop-noir di Goldfrapp (“Trust”), centrando il capolavoro in “Closer”, ovvero la perfetta canzone pop che Nick Cave non disdegnerebbe avere in repertorio, un dramma noir raccontato con il passo delicato di una ballata pianistica dai toni neoclassicheggianti.

Operazione oltremodo ambiziosa, la pubblicazione a un mese di distanza di due album così diversi e complementari non era esente da rischi, abilmente superati grazie a una ben definita progettualità d’insieme. Forse qualcuno amerà le esternazioni più vivaci di “After The Great Storm”, mentre i fan più fedeli troveranno ristoro nelle più solitarie atmosfere di “How Beauty Holds The Hand Of Sorrow”, ma senza dubbio il ritorno di Ane Brun è uno dei più graditi della stagione.

05/12/2020

Tracklist

  1. Last Breath
  2. Closer
  3. Song For Thrill And Tom 
  4. Meet You At The Delta
  5. Trust 
  6. Gentle Wind Of Gratitude 
  7. Breaking The Surface
  8. Lose My Way 
  9. Don’t Run And Hide (Piano Version)




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