Il mancato successo e la nostalgia per la terra madre hanno giocato un ruolo importante nella carriera di Dons Savage. La scelta di ritornare in patria e la volontà di dedicarsi al figlio e alla pittura hanno interrotto la storia dei Dead Famous People.
Grazie a Fire Records, Dons Savage ha realizzato quello che ritiene essere un nuovo esordio: un album dedicato al figlio e a tutte le persone che hanno contato qualcosa nell’ormai lunga carriera artistica (non solo musicale).
“Harry” è un disco emotivamente ricco, anticipato da due singoli, “Looking At Girls” e “Dead Bird's Eye”, che non tradiscono né lo stile jangle-pop della vecchia band né l’abilità compositiva dell’autrice. Un lavoro che scivola piacevolmente e senza apparente sforzo. La freschezza armonica di “Groovy Girl” e la malinconica consapevolezza del tempo passato che traspare in “The Great Unknown“ sono sufficienti per salutare con un sorriso il ritorno di Dons Savage, ma non è il caso di parlare di rinascita artistica.
“Harry” è un disco piacente, perfino appassionante (“Dog”), ma il ritorno dei Dead Famous People non aggiunge molto a quanto già noto. Il set di canzoni è amabile ma innocuo e spesso la ripetitività lascia l’amaro in bocca. Senza dubbio brani come “Goddess Of Chill”, “Turn On The Light” e i singoli che hanno anticipato la pubblicazione dell’album si riascoltano con diletto, ma difficilmente un album come “Harry” resisterà all’inesorabile giudizio del tempo. Un vero peccato per un’artista che sembra aver ritrovato l’ispirazione e la voglia di mettersi in gioco.
La speranza è che “Harry” non sia una semplice parentesi per Dons Savage e che l’avventura dei ritrovati Dead Famous People sia solo agli inizi.
(05/01/2021)