“Guardati intorno: un fiore immaginario sta sbocciando”, ci dice l'autore nelle note di copertina. Una sorta di antidoto all'isolamento forzato, un tentativo di trovare il bello dove sembra non esserci, grazie a una musica onirica e iper-scarnificata che vuole essere un aiuto in un percorso per salvarsi dalla solitudine dell’isolamento e immaginare nuovi mondi visibili solo a occhi chiusi. Poche note isolate di corde pizzicate, il fruscio del nastro che diventa substrato fondamentale unito a synth appena percettibili.
La title track è il regno del silenzio, del quasi silenzio assoluto, se si considera quanto rarefatti siano i suoni. “Viaje En Globo A Tierras Lejanas” è appena più ricca di elementi sonori - quasi a cercare una melodia che non riesce mai a realizzarsi completamente - ma ancora una volta talmente diradati e soffusi da far da sottofondo a un sogno, più che alla realtà. Effimero e aeriforme, più un esperimento casalingo che un vero Lp, il nuovo album di Federico Durand è introspezione pura, abbozzi di melodie non realizzate che coadiuvano la ricerca di se stessi.
(06/07/2020)