Frantic

Recital

2020 (Hot puma)
pop, songwriter

Un album di cover version, tutte targate pericolosamente anni 80, due elementi che stanno già gettando nel panico l’incauto lettore, ma prima di perdere i sensi o di voler ascoltare un disco dei Motorpsycho, datemi qualche minuto di tempo per spiegarvi il piacevole incidente discografico di Frantic. 

“Recital” non è un disco di revival o un nostalgico trucco estetico, il cui fine è quello di mettere insieme memorie piacevoli, o parimenti superflui, François-Olivier Nolorgues (colui che si cela dietro il nome di Frantic) è un vero cultore dell’arte della composizione. Il viaggio del musicista francese negli anni del elettro-pop e della video music è concettualmente e culturalmente pregnante, basta scorrere la lista dei brani per comprendere che queste dieci canzoni sono un campionario di nobile fattura e lignaggio, non solo le ossessioni pop del tormentone di Robert Palmer “Johnny And Mary” o l’ambigua e subdola melodia di “Eyes Without A Face” di Billy Idol, in “Recital” ci sono brani di David Bowie, The The e Blue Nile
Dopotutto il precedente album di Frantic si concludeva con una rispettosa versione di “Love My Way” degli Psychedelic Furs, solo che questa volta il cantante francese ha scelto l’austero rigore di piano e voce per raccontarci i suoi personali anni 80.
 
Se è facile immaginare la succitata “Eyes Without A Face” spogliata di inutili abbellimenti e se la versione di “Drive” dei Cars non sorprende, essendo già passata sotto le maglie dei Paradise Motel, stupisce scoprire l’intensità espressiva di “Never Let Me Down”, brano peraltro ritenuto erroneamente minore nel canzoniere di David Bowie (a causa della sua appartenenza a uno degli album meno riusciti del Duca Bianco).
E’ altresì quasi intatta la bellezza di due ballate scritte da autentici protagonisti degli anni 80 come i Depeche Mode (“Somebody”) e Vince Clarke: di quest’ultimo Frantic ripropone il singolo sotto il nome di Assembly “Never Never” cantato all’epoca da Feargal Sharkey
Anche le prestazioni vocali del musicista francese sono all’altezza del compito, c’è passione e rispetto per Matt Johnson e la sua “This Is The Day”, identico riguardo anche per “Let’s Go Out Tonight” dei Blue Nile, brano peraltro idoneo a essere rielaborato per piano e voce (molti ricorderanno una versione in duetto tra Paul Buchanan e Rickie Lee Jones).
 
Ho tenuto per ultima la già citata versione di “Johnny And Mary”, un brano che François-Olivier Nolorgues aveva già inciso in versione acustica con lo stesso Robert Palmer anni fa. La versione realizzata per “Recital” è oltremodo interessante, grazie all’elegante arrangiamento che non si affida al cliché piano e voce delle restanti cover version, ma a una più ricca sceneggiatura con chitarra acustica ed elettrica, armonica, batteria e il controcanto dello stesso Palmer (recuperato dalla vecchia collaborazione), un arrangiamento che dona un inatteso fascino country-soul, un raro esemplare di cover che mette in difficoltà anche la versione originale.
 
E’ un disco comunque insolito, “Recital”, un lavoro elegante e quasi fuori dal tempo, ed era forse proprio questo l’intento del musicista francese: mettere insieme una serie di canzoni dal fascino evergreeen e quindi trasportarle in una dimensione temporale sospesa, magica, da recital notturno per pochi intimi.

20/12/2020

Tracklist

  1. Eyes Without A Face
  2. Never Let Me Down
  3. Johnny And Mary 
  4. A New Flame
  5. Drive 
  6. Let's Go Out Tonight
  7. This Is The Day
  8. Never Never
  9. Save You (I Won't)

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