Georgia Ruth

Mai

2020 (Bubblewrap)
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Premiata nel 2013 con il Welsh Music Prize per l’esordio “Week Of Pines”, accolta a braccia aperte dai Manic Street Preachers nel loro album “Futurology” e consolidato il proprio status di autrice folk dallo stile amabile e delicato, Georgia Ruth, a quattro anni dal suo secondo disco, ritorna in scena con “Mai”.

Calarsi nella natura, seguendo il naturale scorrere del tempo, e godere tutti i piaceri della maternità ha offerto alla cantautrice la giusta ispirazione per questi undici bozzetti poetici. Un lussuoso e introspettivo racconto del ritorno dell’autrice nella città natia di Aberystwyth.
Arpa e voce cadenzano i tre strumentali ambient-folk (“Gardd”, “Brychni”, “Haul”) e gli otto deliziosi folk pastorali di “Mai”, una sequenza di osmosi emozionali dove si alternano magiche filastrocche per arpa violino e voce (“In Bloom”), fugaci e mistiche ballate, dove il contrasto dei colori della natura si estingue infrangendosi su più tenui variazioni cromatiche e sonore, a volte impercettibili (“Madryn”), a volte demarcate da insolite commistioni jazz e prog mutuate da sax, batteria e chitarra (“Cosmos”, “7 Rooms”).
Ispirato dalle poesie di Eifion Wyn, “Mai” celebra il mese di maggio e la primavera dell’anima e della natura, solo che Georgia Ruth non distoglie l’attenzione dal presente e dalla contemporaneità della musica folk, evitando le secche della tradizione a tutti i costi (la title track).

E’ in definitiva un disco stimolante e intrigante come pochi, nonostante si avverta la necessità di verificare la statura dell’artista nel prossimo futuro, ma non possono che affascinare la leggerezza pop di “Close For Comfort” e l’ingenua grazia fatata di “Terracotta”, esemplari di canzoni folk non necessariamente innovative, ma ricche di un lirismo che mette in evidenza le doti artistiche di Georgia Ruth.

31/05/2020

Tracklist

  1. Gardd
  2. Madryn
  3. 7 Rooms
  4. Terracotta
  5. Mai
  6. Close For Comfort
  7. In Bloom
  8. Cosmos
  9. Brychni
  10. Cynnes
  11. Haul




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