Huntsmen

Mandala Of Fear

2020 (Prosthetic)
sludge-metal, post-metal

Gli Huntsmen sono nativi di Chicago, esordienti nel 2018 con "American Scrap", un ambizioso disco sludge-metal contaminato da soluzioni atmosferiche affini al post-rock, lente cadenze doom psichedeliche e liriche che in maniera originale si riallacciavano direttamente al folk e al country degli Stati Uniti (tanto che la stampa l'ha presentato come "Americana metal"). Purtroppo il songwriting era ancora acerbo, ma il talento di fondo c'era ed è ora sbocciato definitivamente nel secondo album, "Mandala Of Fear".

Il gruppo mostra di essere maturato molto dal punto di vista compositivo rispetto all'esordio, ed è più sicuro di sé: il sound è magmatico, con pesanti chitarre distorte a scandire brani lunghi e dilatati dal piglio ossessivo ma senza rinunciare alla melodia. L'album dura ben 78 minuti, ma sono al cardiopalma e inquietanti, tra fraseggi brucianti e digressioni malinconiche. Lo stile è più compatto, anche apparentemente a scapito di una certa varietà di sfumature.

Il lato vocale è suddiviso fra la ruvida e straziante voce machile di Chris Kang e quella femminile leggiadra ma decisa di Aimee Bueno, dapprima solo ospite, adesso parte integrante delle composizioni. Il loro apporto non si staglia sul lato strumentale, ma ne è un complemento: sono soprattutto gli strumenti a costruire le atmosfere allucinanti che si sposano alla perfezione con il concept post-apocalittico dell'album.
Occasionalmente i brani si fanno estremi e violenti, ma più spesso si incentrano sulla corposità e sul senso di desolazione acida. La produzione è fumosa e pastosa, dando una sensazione vagamente psichedelica, sempre però trapassata dall'efferatezza delle canzoni.

È difficile citare un singolo pezzo che spicchi, perché vanno presi nell'insieme. Chi scrive ci prova con "God Will Stop Trying" (con un fantastico assolo bluesy che si staglia su riff monolitici di stampo stoner/doom), "Pirates Of The Waste" (strumentale intensa e straziante tra Mastodon e Cult of Luna), "Bone Cathedral" (lisergica e terrificante), "A Nameless Dread" (incubo alienante trascinato dalle distorsioni allucinanti, dai filtri vocali e da un basso selvaggio e primordiale), "Awake At Time's End" (afflitta e malinconica, a tratti prog-rock e a tratti sabbathiana).

01/02/2021

Tracklist

  1. Ride Out
  2. Colossus
  3. Atomic Storms
  4. God Will Stop Trying
  5. Pirates of the Waste
  6. Hill People Drugs
  7. Bone Cathedral
  8. A Nameless Dread
  9. Awake at Time's End
  10. Loss
  11. The Silver Lining
  12. The Swallow
  13. Clearing the Sand

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