Un po’ dispiace che molte di queste delizie resteranno nell’ombra, fino a un’eventuale pubblicazione in formato fisico, e non solo per la geniale versione di “Don’t Let Me Down” dei Beatles, cantata con un filo di voce robotizzata e sospesa in un flusso elettronico che non immaginavamo potesse far parte del canzoniere dell’autore anglo-canadese. A seguire, Southworth maltratta e sfibra il singolo portante del suo ultimo disco (“I Loved My Girl“), prima di mettere in fila alcune delizie fuoriuscite dai suoi vari album.
Una raffinata e sarcastica melodia alla maniera di Harry Nilsson (“Cemetery By The Sea”), un grottesco valzer alla Tom Waits dedicato al genio musicale di Erich Wolfgang Korngold (“Adventure Of Erich Korng”), ballate melò (“White Flowers At Night”), bislacche canzoni perfette per un musical (“Sing On John Clare”) e un sarcastico blues-folk alla Randy Newman (“Barefoot College”) sono già un cospicuo insieme di stimolanti occasioni per riassaporare il talento del musicista. Per i più insaziabili c’è anche un delicato chamber-folk lo-fi (“Second Childhood”), una filastrocca lievemente decadente (“Old Bean”), un’elegante ballad noir (“New Forest Horses”) e una folk-song da manuale (“Oak Champagne”).
“South Seas”, pur nella sua natura di raccolta di inediti e outtake, è un piatto ghiotto per gli amanti del cantautorato più colto. Una meraviglia che ora merita una pubblicazione ufficiale e in grande stile.
P.S. Ricevo da John Southworth e aggiungo
Hello Gianfranco,
I put the album back up on May 1 (for the Bandcamp revenue free day) following a minor protest of sorts. So it is available again at http://www.johnsouthworth.bandcamp.com
Stammi bene!
john
(07/05/2020)