Lemon Twigs

Songs For The General Public

2020 (4AD)
beat, pop, glam

Al terzo giro i fratelli D’Addario lasciano fuori dalla porta le tentazioni da rock opera dell’ambizioso “Go To School” per un festoso album pop-beat-glam senza molte pretese. Già la scelta del titolo, “Songs For The General Public”, mette subito in chiaro l’estrema flessibilità della nuova opera dei Lemon Twigs. L’effetto fotografico della copertina stile Cheap Trick “All Shook Up” e un’attenzione agli arrangiamenti più radiofonici e limpidi che mai - anche questa volta Jonathan Rado dei Foxygen offre una mano in sede di produzione - non lasciano ulteriori dubbi: questa è music for fun al 100%.
Per godere appieno le grazie di queste dodici tracce bisogna però predisporsi mentalmente a un revisionismo deja-vu non particolarmente ricco nella sostanza. I Lemon Twigs, spogliati dalle fascinazioni del concept-album, cedono le loro intuizioni armoniche a un pastiche pop pomposo e volutamente grottesco.
Anche se innegabilmente stimolante, “Songs For The General Public” è un disco riuscito solo in parte. Nel tentativo di raccogliere l'eredità di Todd Rundgren, nella rocambolesca “Only A Fool” a furia di cambiare continuamente registro sonoro, i fratelli D’Addario quasi ci riescono, salvo finire nelle braccia delle disperate e farsesche estremizzazioni kitsch di Meat Loaf, ad esempio nella pur creativa “Moon”.

Oltremodo variegato e ricco di riferimenti, il nuovo disco del duo americano vorrebbe omaggiare il genio di Frank Zappa, ma finisce per assomigliare ad un vecchio demo dei primi Queen (“Leather Together”); aspira alla leggerezza romantica dei Raspberries e infine riesce ad abbozzare solo una piacevole parodia in “Ashamed”, sfiorando il ridicolo in “Why Do Lovers Own Each Other?”, in cui si annega l’ispirazione in un nugolo di synth.
Peccato, perché preso nelle giuste dosi - nonché con un briciolo di nonsense e stravaganza - “Songs For The General Public” risulta divertente e orecchiabile. Sfortunatamente la stucchevolezza da rock-opera in chiave glam di “Hell On Wheels” e “Fight” con il passare degli ascolti perde fascino fino a risultare fastidiosa e pasticciata.

Per fortuna, le cose vanno meglio nelle festose e travolgenti “Live In Favor Of Tomorrow” e “The One”, due episodi baciati da refrain all’altezza delle premesse del progetto. Brani che insieme alla liricamente vacua “No One Holds You (Closer Than The One You Haven't Met)” e all’enfatico pop-rock da operetta “Hog” consoleranno le attese dei fan, questi ultimi consapevoli della voluta inconsistenza dell’insieme. Un elemento che rappresenta gioie e delizie di una formazione che ha scelto il ruolo di pop band pre-punk, ovvero di quel pop che va dai Beatles ai Supertramp per intenderci, ma che, diversamente dalle intelligenti e corpose intuizioni di band come Once And Future Band, riesce a malapena a catturare un refrain carino e memorabile, smorzandone l’impatto con un falsetto poco accattivante (“Somebody Loving You”).

Alla fine, tutto “Songs For The General Public” è in perenne bilico tra seduzione e inganno, farcito da un piacevole gioco di rimandi e citazioni non sempre evidenti (Beach Boys, Stooges, Pete ShelleyNew York Dolls, Stevie Wonder). Un disco che riesce nell’intento di proiettare l’ascoltatore in un'altra era, senza emulare la forza dei maestri, restando ancorato a un ruolo da outsider. Un progetto piacevole e ben fatto, ma musicalmente volubile, insomma: prendere o lasciare.

03/09/2020

Tracklist

  1. Hell On Wheels
  2. Live In Favor Of Tomorrow
  3. No One Holds You (Closer Than The One You Haven't Met)
  4. Fight
  5. Somebody Loving You
  6. Moon
  7. The One
  8. Only A Fool
  9. Hog
  10. Why Do Lovers Own Each Other?
  11. Leather Together
  12. Ashamed




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