La scomparsa di Franco Battiato ha lasciato un vuoto incolmabile non solo tra gli appassionati ma anche nel cuore e nella mente degli addetti ai lavori. Una lunga carriera traslata dall’avanguardia più svincolata all’opera classica, consolidatasi in una peculiare versione di pop sui generis, dove sono stati approfonditi temi filosofici, storici e complesse riflessioni interiori.
“Invito al viaggio” è il titolo del concerto-tributo tenutosi lo scorso 21 settembre all’Arena di Verona, evento al quale hanno partecipato una lunga schiera di artisti che hanno voluto celebrare la propria devozione e offrire il ringraziamento nei confronti di uno dei riferimenti più determinanti per la loro formazione.
Non è questo lo spazio consono a nuove analisi del repertorio dell’artista siciliano, se mai ce ne fosse bisogno. Dall’anfiteatro scaligero sono emersi, in modo palpabile, il rispetto e la commozione che tutti i prestigiosi partecipanti hanno profuso nel corso della loro piccola parte del copione previsto per questo grande film d’addio.
I brani scelti sono principalmente (come prassi in questi casi) i più famosi scaturiti dalla penna di Battiato ed esimi collaboratori, con qualche piccola e gustosa eccezione.
L’ensemble, formato da un’orchestra sinfonica e dalla band che lo aveva accompagnato nell’ultimo tour, ha diretto una lunga squadra di big della scena musicale nazionale: da Max Gazzè, a Carmen Consoli, dai Baustelle, ai Subsonica e i Bluvertigo (reunion per l’occasione), per arrivare a Gianna Nannini, Colapesce e Dimartino, Enzo Avitabile, Diodato, Branduardi, Mahmood, Capossela e Jovanotti (solo per citarne alcuni), in una straordinaria sequenza di ricordi e passioni.
Sono stati estratti episodi da tutte le ere del compianto artista catanese, un evento intenso, anche nelle fisiologiche smagliature che alcune interpretazioni hanno evidenziato sulle quali il buon Franco avrebbe certamente accennato un sorriso accompagnato da una delle sue sottili e colte battute.
Per alcuni, il trasporto emotivo nel corso dell’esibizione si è rivelato più esplicito: Alice, Juri Camisasca, Eugenio Finardi, Luca Madonia (sempre molto vicino all’artista anche nell’ultimo difficoltoso periodo) hanno condiviso con Battiato situazioni andate ben oltre la semplice collaborazione artistica ed è proprio in questi frangenti che il coinvolgimento è arrivato a prevalere sul mero tecnicismo musicale.
Come un'astronave partita verso mondi lontanissimi, “Invito al viaggio – Concerto per Franco Battiato” è un omaggio particolarmente riuscito, lanciato verso angoli reconditi dell’anima, luogo astratto dal quale il grande Maestro avrà assistito con piacere seduto all’interno di una tenda beduina, sorseggiando una buona tazza di tè e tentando di intersecare le proprie emozioni con quelle degli artisti che hanno tentato l’ennesima congiunzione con una figura che difficilmente potrà trovare equivalenti.
11/12/2021