Aeon Station

Observatory

2021 (Sub Pop)
indie-rock
7.5

One thousand night shifts all end with a song
Still breaking rocks into songs we never get taught
C'erano una volta i Wrens, ora gli Aeon Station. Il "prima", il passato, è costituito da una band nata nel 1989 con annessa parabola artistica legata all'amato "The Meadowlands" (2003). Un lavoro che invece di segnare l'inizio della nuova e prospera fase di carriera, ha siglato la fine dei Wrens. I lunghi tempi di rilascio dell'atteso successivo capitolo e i sempre più duri contrasti interni - specialmente tra il cantante e chitarrista Charles Bissell e Kevin Whelan (voce e basso) - hanno sancito lo scioglimento della formazione americana. Ma non tutto si è fermato. Whelan si è circondato di persone fidate e ha richiamato suo fratello Greg Whelan (chitarra), Jerry MacDonald (batteria) e ai cori sua moglie Mary Ann. Il musicista statunitense ha recuperato cinque brani dal mai pubblicato seguito di "The Meadowlands", ne ha aggiunti di nuovi, ed ecco qui "Observatory" dei neonati Aeon Station, uscito per Sub Pop a fine 2021, segnalato dalla prestigiosa etichetta come il "longtime Wrens member Kevin Whelan's first solo album".

Il titolo "Observatory" nasce dal rapporto tra Whelan e suo figlio, affetto da autismo, e dal modo in cui il ragazzo osserva il mondo. Un lavoro alimentato da due anime amalgamate con maestria: il binario calmo, acustico ed emotivo, e un altro più chitarristico e trascinante. Nonostante la lunga gestazione, il disco suona fresco e vivo, a tratti incoraggiante, come dimostrano alla perfezione "Queens" e "Better Love".
Terminata la breve introduzione "Hold On", sostenuta da un delicato pianoforte, ecco il medesimo strumento apparire dopo i lontani cori della successiva "Leaves", scelta tra i brani che hanno anticipato l'opera: una composizione sentita, che poco a poco cresce e sboccia in tutta la sua bellezza e riporta ai passaggi più anthemici dei Wrens.
"Fade" inaugura il filone più indie-rock dell'ascolto, con quel basso persistente e la melodia più delicata intrecciata dai tasti del piano che si abbraccia con le chitarre elettriche. Whelan poi, sa ancora come piazzare dei grandi ritornelli ("Everything At Once") e come rallentare senza perdere il coinvolgimento dell'ascoltatore, fino al bel finale di "Alpine Drive".

Peccato, a causa della data di pubblicazione, di aver ascoltato "Observatory" a classifiche di fine anno già compilate: non avrebbe sfigurato nei posti più alti.

22/01/2022

Tracklist

  1. Hold On
  2. Leaves
  3. Fade
  4. Everything at Once
  5. Move
  6. Queens
  7. Empty Rooms
  8. Air
  9. Better Love
  10. Alpine Drive

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