A Minor Place

Fanno tutto da soli, con fare artigianale, in un’ottica do-it-yourself: non li troverete su Facebook, non riceverete i loro comunicati stampa, sul web c’è traccia degli A Minor Place soltanto sulla piattaforma Bandcamp, dove si autodefiniscono “un complesso di musica leggera”: Colapesce, Dimartino e i Ministri potrebbero anche applaudire. Una fedele e appassionata community cerca di dare una mano, e in otto anni di attività i risultati si vedono. Nel 2021 hanno già pubblicato “It’ll End In Smile”, un doppio con ben venti tracce in grado di teletrasportarci in un ipotetico luogo della mente idealmente posizionato fra Glasgow e il portone d’ingresso della Sarah Records, ma iniettando nelle vene dell’ascoltatore il desiderio di rimettere sul piatto i dischi di Pavement e Yo La Tengo.

Andrea e Roberta, uniti anche nella vita, due figlie e una vita vissuta in provincia, continuano a scrivere senza sosta, e nel giro di poche settimane ecco pronto un nuovo Ep, con dentro cinque inediti, che consentono alla tradizione del miglior indie-pop d’autore di continuare a prosperare. Andrea è il motore creativo, Roberta ne rappresenta il perfetto completamento artistico, gli amici Luciano e Pierluigi - rispettivamente batteria e chitarra - contribuiscono a configurare il tappeto sonoro, completato grazie all’ausilio dei software.

Dovendo segnalare due estratti, punterei su “The Best Of You” e “Perfect, Immaterial Device”, ma anche questa volta è impossibile individuare punti deboli all’interno di un impianto tanto solido, immerso in sentori di Scozia e America, che non trova al momento pari all'interno della nostra penisola.

01/08/2021